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La Segreteria Generale Fast, ha convocato la
Direzione Nazionale in questi primi
giorni dell’anno, quale primo incontro in presenza
dopo quelle già convocate in
precedenza in conferenza telematica a causa delle
note restrizioni sanitarie.
La relazione del Segretario Generale Serbassi ha
spaziato sulla nostra attività nel
corso del passato anno 2023 che, nonostante le
varie problematiche registrate anche
nei rapporti con gli altri sindacati che non
vedono di buon occhio lo sviluppo della
nostra Federazione, può essere considerata
di buon livello e con buoni risultati
politici ed a volte anche eccellenti. Il
riferimento può essere sicuramente riferito
alle nostre proiezioni esterne attraverso convegni
tematici molto apprezzati e
partecipati, anche da Ministri in carica.
Oppure dalla realizzazione di corsi di formazione
riservati alle giovani leve sindacali
in vista delle prossime elezioni delle
rappresentanze nazionali RSU e RLS.
Dalla competizione sindacale e dai relativi
consensi che riceveremo, si evincerà
anche il nostro futuro grado di rappresentanza e
rappresentatività.
Ovviamente il richiamo all’impegno di tutti i
responsabili sia nazionali, ma in
particolare territoriali, spinge a considerare
l’opportunità di avere la Federazione
pronta e strutturata per lo sfruttamento massimo
delle sue potenzialità.
In tal senso la relazione ha sottolineato come i
tempi non consentano più le
“particolarità sindacali” che un tempo sono stati
la nostra forza ed ha ricordato il
grande impegno profuso per realizzare e
strutturare la Federazione nella sua attuale
configurazione e le inevitabili difficoltà
superate nel passaggio da rappresentanza di
settore a quella di più settori e più sindacati.
Il tutto nel mutato rapporto con gli altri
sindacati che si sentono incalzati e non
trascurano nessuna occasione per creare ostacoli
alla potenzialità di sviluppo ed
espansione rappresentativa della nostra
Federazione.
Ma al di là delle poco leali azioni degli altri, a
parere del Segretario Generale
Serbassi, si rende oggi necessaria una innovativa
ristrutturazione organizzativa
della Fast.
Perciò questo incontro di inizio anno, vuole
essere propedeutico alle proposte che
dovremo elaborare prima e/o nel prossimo ormai
vicino Congresso del 2025.
Praticamente la Direzione Nazionale è stata
chiamata a dare un fattivo contributo
nella elaborazione della possibile e necessaria
ristrutturazione degli organismi
decisionali interni nazionali e territoriali,
anche attraverso la creazione di un team
di collaboratori diretti a supporto della
Segreteria Generale, che esprimano pareri e
competenze anche sulle vertenze sindacali in corso.
La Federazione potrà così potenziarsi negli
assetti e meglio dedicarsi nell’esternare
i successi della propria attività in maniera più
tempestiva; attraverso i social, la
stampa e le aziende, che peraltro hanno già dato
segni di sostanziale apprezzamento
come ad esempio nei Convegni “Trasportiamo in
Sicurezza” o di quello sulla
fattibilità del “Ponte sullo Stretto” svolto
recentemente in Tropea.
Appare chiaro e leggibile l’aspirazione della
Segreteria Generale e del Segretario
Serbassi, di generare una trasformazione dei
rapporti interni fra i settori/sindacati e
la Federazione; con quella “cessione di sovranità”
timidamente diffusa in altre
occasioni. In questo incontro il Segretario ha
rivolto un pressante impulso al gruppo
dirigente della federazione, per un coraggioso
passo in avanti.
Ovviamente questo progetto ci richiama
necessariamente ad una diversa e più
articolata partecipazione volta a mantenere la
nostra caratteristica sindacale pur
nelle sue necessarie mutazioni e nello sviluppare
una appropriata forma di
comunicazione, prima interna ma ancor più
significativa, quando rivolta all’esterno
della nostra struttura.
La disposizione che doveva creare un responsabile
della comunicazione per ogni
territorio, purtroppo registra un ingiustificato
ritardo che di fatto penalizza la
pubblicizzazione e diffusione della notevole
attività contrattuale che giorno dopo
giorno e settore per settore, viene concretizzata
nei ricorrenti incontri aziendali.
Altro importante contributo è stato richiesto per
la realizzazione dei corsi di
professionalizzazione dei nostri RLS per il
delicato ruolo che rivestono nei processi
delle lavorazioni in sicurezza.
Nel nostro intervento abbiamo espresso i nostri
apprezzamenti per le tematiche
sottoposte al vaglio della Direzione Nazionale, ma
ancor più abbiamo espresso
l’apprezzamento per la tempestività delle proposte
in vista della preparazione del
Congresso con oltre un anno di tempo utile ad ogni
riflessione il più confacente
possibile.
Su come riorganizzare la Fast adeguandola alle
nuove forme di attività e di
rappresentanza abbiamo richiamato la formula della
cosiddetta “cessione di
sovranità” da parte dei settori ed il
rafforzamento della rappresentanza legale al
Segretario Regionale Fast.
In pratica oggi il Segretario Fast territoriale
non riveste alcuna forma di
rappresentanza legale che è invece fermamente
detenuta dal settore.
Ne consegue che mai potrà realizzarsi una omogenea
attività decisionale, anche in forma
gerarchica, se il Segretario di Settore non si
sente vincolato alle decisioni collegiali
o di carattere nazionale.
Quindi il nostro primo suggerimento è stato di
procedere con meno timidezza sulla
via della omogeneizzazione delle vertenze sul
piano operativo, avendo ben chiaro il
ruolo preminente che gli organismi federativi
dovrebbero avere rispetto a quello
dello specifico settore. Con un semplice esempio
abbiamo illustrato il concetto.
Oggi le aziende inviano le loro convocazioni alla
segreteria del Settore e solo se
“invitato” dal Settore il Segretario Territoriale
può partecipare ed in ruolo
subalterno; se vogliamo ristrutturare
organicamente la Federazione questo percorso
dovrà invece essere inverso. Altro abbiamo
espresso sul piano dello sviluppo del
Territorio con un costante e più tempestivo
rapporto fra i livelli delle varie strutture
sia di settore che degli organismi decisionali
federativi e/o collegiali; non
trascurando mai il rapporto comunicativo con gli
associati.
Abbiamo infine sensibilizzato sui possibili
prossimi ed importanti temi, che come
sempre, si caratterizzeranno anche in maniera
fortemente politica e strumentale e
che inevitabilmente potrebbero divenire terreno di
scontro politico; quali ad
esempio quello della compartecipazione dei
lavoratori alle scelte aziendali ed agli
utili e l’applicazione dell’art. 39 della
Costituzione sull’organizzazione e veste
giuridica dei Sindacati.
Naturalmente, noi ed il nostro Sindacato, non
saremo spettatori del processo di
innovazione della nostra Federazione, ma potremo
offrire le nostre esperienze e il
nostro senso di organizzazione dibattendo per
tempo le tematiche che deriveranno
negli incontri che saranno necessari, per non dire
indispensabili, per giungere al
Congresso del 2025 con certezze e prospettive.
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Tutti possono collaborare alla
crescita ed al miglioramento del nostro
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in viando
uno
scritto, oppure una critica
ad articoli già pubblicati.
Per contattarci, scrivere all'indirizzo sottostante
sindacato.fastpensionati@gmail.com
La CU
2023 sarà disponibile a patire dal 16 marzo.
I
pensionati e le pensionate potranno accedere alla
Certificazione Unica
relativa ai redditi percepiti nel 2022
accedendo al portale INPS oppure utilizzando il servizio
Cedolino
pensione.
Il documento si può richiedere e scaricare anche da App INPS
oppure
utilizzando il servizioCedolino pensione.
Il documento si può richiedere e scaricare anche da App INPS
Mobile o
presso i Patronati.
La Certificazione Unica 2023 si può visualizzare, scaricare e
stampare
direttamente online, accedendo al sito deII'INPS con le proprie
credenziali SPID,
CIE o CNS.
Dal Portale bisogna selezionare il Servizio Certificazione
unica 2023
(Cittadino)" per consultare il modello della CU 2023 da utilizzare per
la presentazione
della
dichiarazione dei redditi.
Sempre a partire dal 16 marzo, la documentazione sarà
disponibile anche
suII'App INPS Mobile da smartphone o tablet per dispositivi Android e
Apple
i0S.
Per scaricarla sarà sufficiente accedere con le proprie credenziali e
scegliere il servizio Certificazione
Unica.
I pensionati e le pensionate, inoltre, potranno avvalersi
anche di un
altro servizio online, cioè quello offerto dal cedolino della pensione.
In alternativa, è possibile richiedere la CU 2023 anche presso CAF,
Enti di Patronato o altri professionisti
abilitati.
L'Agenzia
delle Entrate di Salerno non riconosce il regime agevolato
della prima casa se la dichiarazione di successione arriva in
ritardo.
Una
anomalia applicata solo
dall'Agenzia delle Entrate di Salernoche non ha riscontro normativo.
L'intervento dell' U.DI.CON.
Regionale
Campania.
La dichiarazione di successione arriva in ritardo e l'Agenzia
delle
Entrate di Salerno disconosce il regime agevolato della prima per
l'immobile inserito nell'eredità.
Sono diverse le segnalazioni giunte presso gli uffici dell'
U.Di.Con
Regione Campania che segnalano questa anomalia applicata, invero, solo
dall' Agenzia delle Entrate di Salerno.
I legittimi eredi, si sono visti recapitare un avviso di
liquidazione
in cui si motiva che L'ufficio, riscontrata la tardiva presentazione
della dichiarazione, oltre il termine previsto, ha disconosciuto l'
applicazione del regime agevolato Prima
Casa.
U.Di.Con ribadisce con forza che tale motivazione
illegittima, oltre
che infondata sia in fatto che in diritto.
La dichiarazione di successione infatti può essere presentata
anche
dopo la scadenza del termine di 12 mesi, con la conseguenza SOLO di una
specifica sanzione in caso di inadempimento.
Ciò significa che il termine di 12 mesi non prevede una
decadenza o
disconoscimento del regime agevolato. In sostanza, NON esiste alcuna
norma che prevede un nocumento in tal senso per il contribuente in caso
di tardiva presentazione della
dichiarazione di successione.
U.Di.Con dunque ritiene in alcun modo NON condivisibile e
totalmente
arbitraria l'interpretazione fatta dall' Agenzia Delle Entrate di
Salerno, e chiede di applicare la normativa vigente e annullare tutti
gli avvisi di liquidazione che contengono il
disconoscimento del
regime agevolato della prima casa in base a tale procedura.
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Segreterie Nazionali
COMUNICATO
INCONTRO CON FERSERVIZI
Si è svolto nella mattinata di ieri il prosieguo
dell’incontro del 23
febbraio 2023, tra la società Ferservizi e le Segreterie Nazionali, in
via prioritaria per verificare i passi avanti da parte aziendale
nell’apertura dei CRC, approfondire la tematica delle criticità in
merito ai locali convenzionati ed avere un aggiornamento
sull’evoluzione del modello organizzativo e sullo stato di avanzamento
delle assunzioni nella struttura “Energy”.
Per quanto riguarda la nuova unità di business,
Energy,
l’azienda ci ha
informato che per 9 posizioni, legate a profili altamente specifici del
settore degli impianti del rinnovabile e fotovoltaico, la ricerca di
mercato ha prodotto oltre 2500 domande di lavoro.
Rimangono aperti alcuni job posting per ruoli già
presenti
internamente
al Gruppo (es. direttore lavori, amministrazione finanza e controllo,
etc.) per un totale di 8 posti di lavoro.
In assenza del responsabile della struttura, e
considerando
la mancanza
di risposte su alcuni quesiti posti da parte delle Segreterie Nazionali
su aspetti di organizzazione e di possibili sviluppi della struttura,
una specifica riunione è stata fissata per il giorno 20 aprile.
A seguire l’azienda ci ha comunicato che è stata
istituita,
all’interno
di Ferservizi, a far data 01 aprile, la macro struttura denominata
“Technology Innovation & Digital Spoke” che avrà il compito di
raccogliere le esigenze di miglioramento e di innovazione dei sistemi
(prodotti e soluzioni tecnologiche e digitali), anche interfacciandosi
con la società FS Technology, presentandoci altresì la nuova
responsabile della struttura.
Per quanto attiene la richiesta sindacale di
riapertura dei
CRC sui
territori di tutta la rete di sportelli, la dirigenza ci ha confermato
che è stata ripristinata l’apertura al pubblico, senza necessità di
appuntamento.
Così come hanno informato che le
autocertificazioni sull’uso
della CLC
da annuali verranno richieste ogni 4 anni. Da parte nostra, valutando
positivamente tale iniziativa per venire incontro alle esigenze dei
Ferrovieri e degli ex Ferrovieri, abbiamo richiesto un ulteriore sforzo
nel valutare l’apertura di ulteriori sportelli laddove la distanza e la
difficoltà di raggiungimento dei CRC esistenti sia eccessiva.
Questione su cui Ferservizi ha assicurato fornirà
opportuno
riscontro.
In merito al tema dei servizi sostitutivi mensa
che interessa
trasversalmente tutto il personale del Gruppo, con la presenza della
responsabile di struttura, che ha riconosciuto il persistere di alcune
criticità legate a specifici contesti di mercato ed ai contratti, che
si ripercuotono direttamente sulla fruibilità del pasto da parte del
personale, l’azienda ha informato che sta monitorando attentamente la
situazione, agendo contemporaneamente su più fronti per garantire
un’adeguata copertura del servizio ed evitare ripercussioni negative
sia nei grandi centri che nelle aree periferiche.
Da parte nostra abbiamo ribadito la necessità di
agire
celermente, di
vigilare costantemente sul rispetto dei contratti (orari/giorni di
apertura e chiusura, importo richiesto al/alla dipendente al momento
del pagamento, qualità e quantità del pasto fornito) e mettere a
conoscenza del personale l’esatta convenzione stipulata con il singolo
esercente in tema di pasto spettante (primo + bibita, primo e secondo,
etc.).
Altresì è stato sollecitato da parte delle O.S. di
avviare un
percorso
di comunicazione, attraverso avvisi in tempo reale e feedback, anche
tramite la rivisitazione degli strumenti esistenti o l’utilizzo di
nuove opportunità (ad esempio app digitali), per permettere una più
efficace gestione delle criticità e di riflesso una più accurata
gestione degli interventi da parte della società stessa.
In conclusione, nonostante qualche nota positiva,
abbiamo
dovuto
rimarcare la necessità di predisporre specifici incontri territoriali
al fine di riavviare le relazioni industriali, ferme da troppo tempo, e
constatare la mancanza di informazioni sul possibile ulteriore
incremento dell’organico nel corso del 2023 rispetto al carico di
lavoro esistente ed alla nascita della nuova micro-struttura TID Spoke.
In chiusura abbiamo evidenziato la necessità di
approfondire
il tema
delle valorizzazioni: come Segreterie Nazionali, pur comprendendo la
necessità aziendale di evitare il crescente fenomeno delle dimissioni
volontarie, ne abbiamo stigmatizzato l’approccio utilizzato.
I passaggi così attuati rischiano di alimentare
demotivazione
tra
dipendenti diplomati che svolgono la medesima professione e sono in
possesso delle medesime competenze dei colleghi con laurea magistrale,
ed inoltre vi lavorano a stretto contatto.
A tal proposito l’azienda, cogliendo l’invito
sindacale, ha
confermato
che a breve saranno discussi e portati avanti percorsi di crescita e
valorizzazioni basate sul merito anche per il personale diplomato,
assicurando una maggiore e migliore comunicazione interna.
Da parte nostra, a tutela della dignità di tutto
il personale
assunto,
vigileremo affinché tale affermazione venga rispettata.
Roma,
05 aprile 2023
Le
Segreterie Nazionali
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Stralci della RELAZIONE SEGRETERIA NAZIONALE
Isola delle Femmine – Palermo 18/19/20 Aprile 2024
Il tempo intercorso dalla nostra ultima Direzione Nazionale ha
registrato una serie di eventi tanto ravvicinati quanto preoccupanti.
Una disputa territoriale nella progredita Europa, che si pensava
potesse essere risolta con le normali, ancorché più intense trattative
diplomatiche, si è trasformata in una troppo lunga sanguinosa guerra
fra Russia ed Ucraina.
Non è da escludere che il prolungarsi della guerra Russo/Ucraina,
(determinato anche se non soprattutto, dal fallimento operativo totale
delle organizzazioni mondiali tipo ONU), abbiano allentato qualsiasi
forma di deterrenza ed incoraggiato le milizie arabe per
l’apertura di altre ataviche rivendicazioni, alimentando ed
intensificando focolai di vera guerra fra Palestinesi ed Israeliani.
Le vite umane distrutte nei criminali attacchi alle popolazioni
civili, hanno raggiunto numeri agghiaccianti ed i sopravvissuti sono
costretti in condizioni di invivibilità disumane imperdonabili ed
intollerabili
Queste guerre molto vicine ai confini dell’Europa, le economie
globalizzate, la quasi monopolistica gestione delle risorse
energetiche, inevitabilmente producono effetti sugli equilibri
geopolitici nati con la seconda guerra mondiale e che di
fatto hanno determinato un nuovo assetto politico
internazionale.
In pratica, una concordata spartizione mondiale delle rispettive areee
di influenza politica.
Il cosiddetto Trattato di Yalta, fra Roosevelt, Churchill e Stalin del
febbraio 1945, fra le grandi potenze dell’epoca, vincitrici della
seconda guerra mondiale guerra.
Ad esse si vogliono aggiungere oggi, altre potenze che godono di
ingenti risorse energetiche ed economiche come ad esempio la
Cina; che non sempre hanno interesse alla pacifica interazione,
ma hanno scelto di aggirare l’assetto precostituito attraverso la
conquista dei mercati occidentali o progrediti, con la politica del
basso prezzo grazie allo sfruttamento degli immensi giacimenti di
materie prime abbinato al basso costo della mano d’opera; oppure
dell’India che dispone di ragguardevoli risorse naturali e
offensive disponibilità sui mercati finanziari, ancora solo in parte
affermate ed associate sovente, a punte di ricerca scientifica di
eccellenza.
Ciò significa che gli interessi geopolitici delle grandi nazioni
del pianeta non sempre trovano accordi di grande respiro nei vari
G7 o G20 e vi sono intere nazioni ancora fuori dalla partecipazione
inclusiva e democratica dei propri abitanti nelle decisioni.
Una indegna sequenza di soprusi e violenze contro i propri
connazionali, che sono proprie dei regimi e/o dittature, che negano
anche i più elementari diritti civili ed opprimono qualsiasi dissenso
con metodi criminali.
Assistiamo al radicamento di oligarchie nei paesi comunisti come la
Russia o il passaggio dei poteri da padre in figlio, al pari di una
tradizionale ma non dichiarata monarchia come in Korea, oppure
all’ermetico potere delle famiglie regnanti dell’Arabia e ancora le
dittature religiose komeiniste o Isis...
Il potere decisionale saldamente detenuto da pochi soggetti
monarchico/dittatoriali in vaste aree dei continenti, è alla base della
mancata pacificazione cui le popolazioni aspirano, proprio perché le
decisioni sono imposte e subite con la forza.
Questa dominazione genera di continuo diffuse ed a volte sconosciute
guerre locali, che annullano ogni sistema per democratiche, libere e
popolari decisioni; negano ogni forma di compartecipazione;
violano la diffusione dei diritti civili; privano il popolo dal
godimento delle ricchezze territoriali;
emarginano le genti in una perenne povertà ed indigenza, sperperano
miliardi di dollari in acquisto di
armi togliendoli allo sviluppo ed al progresso sociale e generando
infime e miserevoli condizioni di vita che sono oggi la causa primaria,
del preoccupante ed incontrollato fenomeno della migrazione di massa.
Le nostre manifestazioni ed i nostri richiami vanno ai governi di
questa fallimentare Europa politica, che colpevolmente ancora non si è
data una identità di riferimento ed un proprio esercito di difesa,
stenta ad essere una comunità internazionale influente, forte e
determinata; persino la Turchia ha avuto più ruolo della Unione Europea
nella breve tregua fra Hamas ed Israele.
Nella importantissima politica estera sono sempre i singoli stati, con
proprie singole iniziative che si rapportano con le altre Nazioni e non
sempre con risultati soddisfacenti e durevoli.
Paghiamo un altissimo prezzo politico ed economico per il mantenimento
di organismi comunitari sconsideratamente lontani dalle necessità
sostanziali dei cittadini europei e ben lontana da quell’Europa dei
Popoli che i Padri Fondatori, cito Ernesto Rossi, Altiero Spinelli,
Gaetano Martino avevano sognato
E questo basta ed avanza per dire che sì dobbiamo restare nell’Europa
Comunitaria, ma che dobbiamo cambiarla profondamente nei suoi assetti
politici e burocratici.
Ci siamo permessi questa parziale ed incompleta introduzione della
nostra relazione, con considerazioni di carattere ampiamente
generalistiche e riassuntive della situazione internazionale che
apparentemente paiono lontani dalle problematiche a noi più vicine, ma
lo abbiamo volutamente fatto perché ci aiuta a navigare nelle
riflessioni su provvedimenti e decisioni che ci riguardano come singoli
cittadini e come categoria di questa Nazione Italia, civilmente
progredita.
Che è capace di fronteggiare, proficuamente ed efficacemente
anche delicatissimi periodi di crisi internazionali pur nel
doveroso rispetto di pregressi accordi dello scacchiere politico
mondiale; che molte volte sono sfavorevoli e penalizzanti,
ma che comunque si inquadrano nel generale codice dei rapporti
diplomatici mondiali, che organismi internazionali come ad esempio il
G7 o G20 e l’Assemblea delle Nazioni, hanno concordato e che
rinnovano periodicamente.
Questa constatazione ci aiuta a capire quali e quanti riflessi dei
tanti provvedimenti governativi che ci riguardano direttamente e che
spesso critichiamo, nascono in gran parte all’interno di un complesso
regime economico monetario, con altissime concentrazioni
speculative; vedi ad esempio la determinazione del costo del Gas
o l’invenzione di sofisticati strumenti finanziari avulsi dai sistemi
produttivi industriali, come lo Spread.
Le nostre ataviche responsabilità politiche, peraltro tutte interne, si
aggiungono a responsabilità di carattere transnazionale che sommano
decisioni comunitarie spesso penalizzanti quanto inutili (vedi sanzioni
alla Russia tranquillamente aggirate), a catastrofiche previsioni di
sopravvivenza climatica suggerite dai potentati economici o da
interessate società multinazionali monopolistiche che assoldano e
finanziano scienziati e laboratori di ricerca per dare
sostegno scientifico alle loro lucrose e speculative attività
economiche.
Spesso sostenute con miliardarie campagne di sensibilizzazione a
sostegno delle loro teorie marcatamente presuntuose o peggio,
ideologiche!
Un classico esempio è quello che, nato come un nobile programma per la
salvaguardia del pianeta, lanciato da genuini movimenti giovanili in
tutta Europa intorno agli anni sessanta, sono stati trasformati prima
in partiti politici, generalmente para comunisti o comunque di
sinistra, ( “...i verdi quando maturano diventano rossi…” diceva
Andreotti) per finire poi nella sfera decisionale delle
multinazionali industriali.
Le stesse, che dopo aver inquinato e invaso il modo di plastiche e
veleni, influenzano e finanziano oggi
il movimento ecologista per arraffare i tanti miliardi che le Nazioni
più progredite destinano al
disinquinamento e risanamento.
In nome della cosiddetta Transizione Ecologica, registriamo
deliberazioni UE assunte con superbia ed arroganza e che rischiano di
decimare innumerevoli aziende famigliari in comparti di grandi
tradizioni e qualità come l’Agricoltura e la Pesca, che con il Turismo
sono il nerbo sostanziale del nostro Prodotto Interno Lordo e tutto a
vantaggio di grandi concentrazioni finanziarie multinazionali.
Gli esempi che possiamo fare senza essere dei grandi analisti economici
e senza farci coinvolgere in posizioni politico/partitiche
precostituite, sono semplici, riscontrabili e disarmanti per il loro
totale spregio delle esigenze produttive ed occupazionali.
Siamo costretti a sosttantoituire la nostra auto nel volgere di qualche
anno passando all’auto elettrica, con costi superiori ai 40mila euro, a
rifare le nostre abitazioni con costi mediamente superiori ai
40/50/60mila euro, in un mondo di lavoratori basso/salariati e
Pensionati, che a fatica raggiungono il fine mese e sono già tartassati
da bollette indecenti che arricchiscono i profitti speculativi dei
monopolisti dell’energia; vedi i miliardi di utili dei
fornitori di gas o gli extra-profitti Eni, Enel ecc..., oppure gli
oltre 28 miliardi di extra utili delle banche, ed altri ancora, che
sulla dichiarata crisi energetica hanno costruito gigantesche
fortune finanziarie.
Da qualche settimana, la sinistra pseudo ambientalista che governa
l’Europa ha votato, rapidamente temendo la scadenza di mandato,
la cosiddetta Direttiva Green che impone la riqualificazione degli
immobili (le nostre case) per incrementare il risparmio energetico e
che equivale ad una nuova tassa media di oltre 60mila euro ad
abitazione.
L’insostenibile spesa straordinaria, che soltanto i ricchi ed i
grandi immobiliaristi potranno sostenere, comporterà un conseguente
intollerabile deprezzamento dell’immobile previsto nel circa 40% del
suo attuale valore, per chi non si adeguerà alla perfida direttiva
europea.
La stangata per noi contribuenti, inflittaci fra gli altri anche con
l’entusiastico voto anche di nostri parlamentari europei, graverà
sensibilmente sui già taglieggiati e supertassati redditi famigliari in
maniera presumibilmente insostenibile; cui saremo costretti a fare
fronte riducendo le spese per le nostre esigenze primarie quali ad
esempio la salute.
Ma quale perversa distorsione mentale trascina questi rappresentanti
politici pronti a beffare gli elettori con dichiarazioni ruffiane nelle
loro frequenti partecipazioni ai salotti televisivi?
Dopo gli ingannevoli messaggi di attenzione ai bisogni ed al
miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, si cimentano in
concreto con vendicative aggressioni dagli scranni parlamentari, con
proposte, voti e delibere sempre per nuove tasse, tanto superflue ed
inique quanto odiose, punitive e demagogiche.
Quali “Rappresentanti del Popolo” o semplicemente Rappresentanti di noi
Elettori, possono pensare di infliggerci insostenibili spese dettate
dalle loro confutabili convinzioni ideologiche, senza pagare il prezzo
del voto contro o dell’astensione?
Ricorderete una nostra forte presa di posizione contro la “Tassa
Patrimoniale”, dove con una sollecitazione inviata a tutte le forze
politiche e di Governo facemmo notare gli effetti gravosi soprattutto
per i piccoli proprietari o Pensionati .
Scrivemmo allora che proporre una ennesima dannosissima tassa sulla
casa era ed è nociva e lontana dai bisogni degli italiani e che
andrebbe a colpire, in primis, il “patrimonio edilizio” dei
lavoratori dipendenti, piccoli esercenti, artigiani ma soprattutto di
quelli che sono l’anello debole della catena cioè i Pensionati che
hanno risparmiato una vita per avere almeno la certezza dell’alloggio.
Una nuova tassa, ancor più odiosa se mascherata da Riforma del Catasto
come ignobilmente vorrebbe qualche forza politica sempre pronta ad
inasprire le nostre condizioni di vita.
La recente Direttiva UE è un vero attacco al piccolo patrimonio della
casa che dobbiamo respingere con nostre azioni e forme di
sensibilizzazione per creare manifestazioni di dissenso verso quelle
formazioni politiche che ancora volessero perseguire la linea
dell’aumento di povertà anche con folli decisioni ideologiche.
D’altronde, vogliono costringerci a limitare le coltivazioni invadendo
e devastando le nostre campagne con estensioni illimitate di
inguardabili pannelli solari (ambientalisti dove siete?); da
collocare persino nel calmo mare delle baie dove oggi si allevano
cozze, vongole, altri frutti di mare o l’itticoltura.
L’aggressione avviene con illusorie proposte o progetti di finto
progresso e nuove opportunità di benessere per la comunità;
spesso presentate da fantomatiche e truffaldine imprese, con capitale
irrisorio e rappresentanti legali prestanome; a capo di
inattendibili quanto fantomatiche società multinazionali speculative,
solitamente combinate nel sistema chiamato “scatole cinesi”.
Dopo la protesta dei Trattori, altre dovrebbero seguirne per sostituire
la burocrazia politica e la protervia dirigenziale, insediata e
radicata negli Organismi decisionali del Unione Europea.
Ed è innegabile che è in questo contesto la nostra Nazione si è trovata
ad affrontare la più grande crisi dopo la seconda guerra
mondiale, con una ridottissima disponibilità economica (legge
Finanziaria), gravata dalle tante inflazioni speculative
internazionali, falciata da un Debito Pubblico accumulato in decenni e
devastato da improvvide decisioni di recenti Governi, a partire
dai disgraziati sprechi nella gestione della Pandemia da Covid;
dal discutibile, maldestro e disastroso Reddito di Cittadinanza e
dell’altrettanto screanzato scambio del Super Bonus 110% di cui neppure
i più qualificati analisti economici riescono a quantificarne
l’effettivo volume. Oggi dicono sia intorno ai 200 miliardi
e più.
Decreti, tutti controversi, che peseranno per centinaia di miliardi e
per almeno dieci anni, sulla finanza pubblica e che già oggi
riducono tantissimo l’impegno economico da riservare a progetti
di sostegno per le famiglie e la natalità, oppure limitano e
marginalizzano le attività sociali, o tolgono risorse per soggetti
svantaggiati o in crisi.
Nonostante tutto, come categoria dei Pensionati abbiamo finalmente
registrato alcuni positivi provvedimenti legislativi che in parte hanno
compensato la perdita del potere di acquisto delle pensioni che le
crisi internazionali, la mala gestione e l’inflazione hanno tanto
condizionato.
Ad inizio anno alle nostre pensioni è stata applicata la perequazione
con il ricalcolo delle aliquote ma con gli scaglioni in vigore che sono
stati poi ricalcolati come da legge finanziaria 2023, in questi mesi,
(qualche regolarizzazione è ancora in corso) l’accorpamento delle
aliquote Irpef decisa a dicembre 2023 dal Governo Meloni con la
Finanziaria, ha poi comportato una defiscalizzazione che di fatto si è
tradotto in un aumento mensile di qualche decina di euro della nostra
pensione.
La regolarizzazione è avvenuta nei mesi di febbraio e marzo 2024 ed
oggi possiamo dire che si è consolidato un recupero salariale di circa
80/90 euro mese sulla la media delle nostre pensioni.
Certo, qualche inarrestabile discepolo del bicchiere mezzo vuoto, non
mancherà di ricordarci che : “...ci vorrebbe ben altro! ”, ma pensiamo
che la nostra onestà intellettuale può tranquillamente trasferire un
pensiero positivo di apprezzamento, senza temere i veleni dei perenni
insoddisfatti.
Faticosamente qualche positivo risultato ci induce a tifare per la
rinascita della nazione, dopo che la pandemia covid ha frenato ed in
parte arrestato per un troppo lungo periodo, le nostre produzioni,
soprattutto destinate all’export, sanzioni alla Russia comprese.
Negli scorsi Direttivi Nazionali della FAST abbiamo contribuito a
sviluppare interessanti spunti
organizzativi e di politica sindacale, di economia salariale, della
sicurezza sul lavoro e della futura previdenza, sui quali la
nostra Federazione è impegnata.
Come in altre manifestazioni, come Sindacato Pensionati non abbiamo
disatteso il nostro doveroso utile contributo.
Fast Pensionati per esempio ha contribuito fattivamente con propria
analisi ed esperienza, sull’argomento del così nominato “salario
minimo” che oggi viene artificialmente e strumentalmente agitato per
meschine rivincite elettorali.
E’ chiaramente intuibile che un così importante argomento non può
essere sacrificato in questo approssimato riassunto e neppure
abbiamo potuto addentrarci nel merito della proposta che è ben
elaborata ed argomentata nelle varie sfaccettature e nei vari
aspetti giuridico/normativi che avrà sviluppi anche di carattere
legislativo.
Noi Pensionati abbiamo perciò dato il nostro contributo di esperienza e
fornito qualche spunto di riflessione tipo la funzione giuridica futura
del CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) visto che sempre più
viene interessato a fornire supporti di carattere giuridico sulla
contrattazione fra le parti e sulle relative competenze di carattere
legislativo.
In sostanza abbiamo messo in luce il “ruolo” che si vorrà dare ad un
organismo che noi abbiamo spesso irriguardosamente definito come “ un
cimitero di elefanti” o “politici fuori corso” e che
invece vediamo, in questi ultimi tempi, sempre più interessato nei
processi della contrattazione.
A nostro parere, qualora il CNEL dovesse essere ancor più coinvolto
nella “contrattazione” dovrà acquisire nuove e più caratteristiche
prerogative; dovrà intanto essere un organismo indipendente ed
assolutamente super-partes, con ben definite funzioni e che
dovranno essere inequivocabilmente imposte regole che evitino di
svilire il potere contrattuale del Sindacato; i pareri o giudizi
non dovranno assolutamente sconcertare contrattazioni o accordi
definiti o in corso di confronto fra le parti datoriali e sindacali.
Sul cosiddetto salario minimo abbiamo anche considerato il falso
approccio che si vuole infliggere, mascherandolo maldestramente e
vilmente come nuova attenzione verso i bassi salari; che spesso gli
stessi sindacati della facile protesta piazzaiola hanno indecorosamente
firmato, prima e quando, già protestavano il salario minimo nelle
piazze, e che nulla hanno fatto per modificarli durante gli ultimi 12
anni di governo “amico”.
Il problema del basso salario è parente stretto del precariato e della
quasi inesistente vigilanza sul rispetto dei contratti e/o degli
accordi. Perciò abbiamo indicato che la nostra proposta sia rafforzata
proprio nell’incremento e funzionalità degli organismi di
vigilanza, peraltro già operanti ma scarsamente incisivi.
Anche sull’attuale spregiudicato uso strumentale del diritto di
sciopero non possiamo non ricordare le azioni che il sindacato del
Lando nazionale in particolare, ha attivato contro gli scioperi di noi
autonomi fino a creare la famigerata legge 146, che ci ricattava
ed escludeva dalla contrattazione collettiva di lavoro.
Non possiamo dimenticare e ricordiamo, la sguaiata arroganza politica
vestita da sindacato, della triplice (Sfi/Cgil- Saufi/Cisl- Siuf/Uil),
ed abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri giovani colleghi,
quello che nelle sedi dell’allora sindacato ferrovieri (Sfi/Cgil
in particolare) avveniva in occasione dei nostri sacrosanti
scioperi; con volgare sfrontatezza la “triplice” si
sostituiva all’Azienda Ferrovie dello Stato ed organizzava in proprio
le sale operative per far fallire lo sciopero degli “autonomi
fascisti”.
Con queste meschine manifestazioni hanno macchiato il nobile patrimonio
delle tante, ed a volte sanguinose, lotte operaie; perciò sul diritto
di sciopero e sulla democrazia rappresentativa non accetteremo mai
lezione da un Lando la Qualunque.
Purtroppo però ci tocca assistere alle surreali pretese del Lando la
Qualunque Cgil, che vorrebbe lui scrivere la più importante legge,
quella finanziaria o quella sul Premierato, alimentando un surreale
sconforto nazionale e facendosi accompagnare in piazza da migliaia di
Pensionati (notate le riprese televisive quanti anziani!)
E veniamo ora ad altre nostre attenzioni di casa che ci è parso
di recepire dalla relazione all’ultimo Direttivo Fast dal Segretario
Generale ad inizio anno.
Serbassi ha spaziato sulle attività della Federazione nello scorso 2023
che nonostante le varie problematiche registrate anche nei rapporti con
gli altri sindacati che non vedono di buon occhio lo sviluppo della
nostra Federazione, possono essere considerate di buon livello, con
buoni risultati politici ed a volte anche eccellenti. Il riferimento
può essere sicuramente riferito alle nostre proiezioni esterne
attraverso convegni tematici molto apprezzati e partecipati, anche da
Ministri in carica.
Oppure dalla realizzazione di corsi di formazione riservati alle
giovani leve sindacali in vista delle prossime elezioni delle
rappresentanze nazionali RSU e RLS.
Dalla competizione sindacale e dai relativi consensi che riceveremo, si
evincerà anche il nostro futuro grado di rappresentanza e
rappresentatività.
Ovviamente il richiamo all’impegno di tutti i responsabili sia
nazionali, ma in particolare territoriali, spinge a considerare
l’opportunità di avere la Federazione pronta e strutturata per lo
sfruttamento massimo delle sue potenzialità.
In tal senso la relazione ha sottolineato come i tempi non consentano
più le “particolarità sindacali” che un tempo sono stati la nostra
forza ed ha ricordato il grande impegno profuso per realizzare e
strutturare la Federazione nella sua attuale configurazione e le
inevitabili difficoltà superate nel passaggio da rappresentanza di
settore a quella di più settori e più sindacati.
Ma al di là delle poco leali azioni dei sindacati politicamente
contigui a partiti, a parere del Segretario Generale Serbassi, si rende
oggi necessaria una innovativa ristrutturazione organizzativa della
Fast.
Perciò questo incontro di inizio anno, è stato indicativamente
propedeutico alle proposte che dovremo elaborare prima e/o nel prossimo
ormai vicino Congresso del 2025.
Praticamente la Direzione Nazionale è stata chiamata a dare un fattivo
contributo nella elaborazione della possibile e necessaria
ristrutturazione degli organismi decisionali interni nazionali e
territoriali, che ci auguriamo si possa realizzare attraverso la
creazione di un team di collaboratori diretti a supporto della
Segreteria Generale, che esprimano pareri e competenze anche sulle
vertenze sindacali in corso.
Speriamo insomma di non trovarci di fronte a zibaldoni già predigeriti
e di difficile od impossibile modificazione.
La Federazione potrà così meglio modularsi e potenziarsi negli assetti
e meglio dedicarsi nell’esternare i successi della propria attività in
maniera più tempestiva; attraverso i social, la stampa e le
aziende; che peraltro hanno già dato segni di sostanziale
apprezzamento come ad esempio nei Convegni Trasportiamo in Sicurezza o
di quello sulla fattibilità del Ponte sullo Stretto svolto in Tropea.
L’aspirazione della Segreteria Generale e del Segretario Serbassi,
intenderebbe generare una trasformazione dei rapporti interni fra i
settori/sindacati e la Federazione con quella “cessione di sovranità”
timidamente diffusa in altre occasioni.
Ovviamente questo progetto ci richiama necessariamente ad una diversa e
più articolata partecipazione volta a mantenere la originaria
caratteristica di ogni Sindacato.
Pur considerando che il settore Pensionati non ha alcuna sovranità da
poter cedere, è comunque apprezzabile la tempestività delle proposte in
vista della celebrazione del Congresso nel 2025 con oltre un anno
di tempo.
Quello che invece vorremmo timidamente suggerire di anticipare è
l’attribuzione al Segretario/Segreteria Fast Regionale, della funzione
di partecipazione alla contrattazione per tutti i settori dato che
attualmente in pratica la Segreteria Fast non ha potere di intervento
nelle contrattazioni di Settore.
Ne consegue che mai potrà realizzarsi una omogenea attività
decisionale, anche in forma gerarchica, se il Segretario di Settore non
si sente vincolato alle decisioni collegiali o di carattere nazionale.
Citiamo ad esempio che le aziende inviano le loro convocazioni alla
Segreteria del Settore e solo se “invitato” dal Settore il Segretario
Regionale Fast può partecipare ed in ruolo subalterno.
In questo contesto di rimodulazione federativa, è normale che si
richiami anche il nostro essere Sindacato all’interno della Fast in
presenza di altra analoga formazione concorrente, che non ha
trovato soluzione neppure nell’incontro del settembre 2023 del nostro
Gruppo di Lavoro con la Segreteria Generale Fast e Unilavoratori……..
…...Mentre invece abbiamo cercato un più diretto rapporto con i nostri
Delegati Regionali raggiunti da una nostra nota sia informativa che di
sollecito.
Li abbiamo informati infatti sulla disposizione INPS in vigore dal
primo giorno di questo anno che informerà personalmente ogni nuovo
iscritto, della propria adesione ad un Sindacato.
Il provvedimento è nato a seguito delle tante denunce pervenute
all’INPS di pensionati che mai avevano rilasciato delega ai sindacati.
Ma come ben sappiamo, altre organizzazioni iscrivono automaticamente
chiunque gli si rivolga e per qualsiasi e semplice operazione o
richiesta, sia ai CAF che ai Patronati.
Su queste tematiche sarà più esaustivo il nostro Segretario
Amministrativo Mario Sole che relazionerà inoltre sul nostro Rendiconto
Economico, che anche per questo anno è in buona salute e che sarà parte
del nostro dibattito per la sua approvazione.
Vi ringrazio per la cortese attenzione ed auguro a tutti noi un buon
lavoro sindacale ed una buona partecipazione a questo
evento.
Per la Segreteria Nazionale
Diego Giordano
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A
salvaguardia della nostra Agricoltura
Riforma ONU sempre più necessaria
Due notizie di questi giorni ci confortano sul buono che
abbiamo
coltivato nei nostri lavori nell’ultima Direzione Nazionale in Palermo
e ci forniscono il buon segnale che noi Pensionati proprio non siamo (e
mai saremo) dei rottamati esclusi dal processo e dalla partecipazione
allo sviluppo della nostra Nazione e neppure emarginati dal
contesto sociale, politico e decisionale e ben seguiamo gli avvenimenti
cercando di convogliare allarmi, suggerimenti e prospettive per chi ha
il gravoso compito di decidere.
La prima buona notizia riguarda la decisione del Governo Meloni che ha
tempestivamente varato un DL di sostegno all’Agricoltura, che ha di
fatto bloccato la installazione selvaggia di pannelli fotovoltaici nei
campi agricoli.
Ricorderete che questo argomento era un passaggio importante della
nostra relazione ai lavori della Direzione, che ha voluto sottolineare
come le “gretine” scelte ideologiche, confuse nelle mascherature in
nome della salvaguardia del pianeta, abbiano formato indefinite
concentrazioni economiche multinazionali, che in realtà mirano
agli alti profitti della transizione ecologica, senza curarsi della
devastazione di interi territori, mari o prestigiose baie marine.
Il provvedimento del Governo Meloni pone fine alla folle Legge Draghi
del 2021 che riprendeva un indirizzo voluto dal discusso Ministro UE
Frans Timmermans, che consentiva anche ai privati (leggasi grandi
concentrazioni economiche speculative) di poter espropriare terreni
agricoli anche intensamente produttivi, depredando gli agricoltori e le
loro aziende famigliari spesso centenarie.
L’incentivazione per l’incremento di energia naturale dal sole potrà
ancora progredire su tetti industriali, opifici, stalle ecc… ed altre
aree non sfruttabili come agricole, tipo i grandi spazi di sicurezza in
prossimità delle grandi arterie di circolazione stradali o ferroviarie.
L’altra notizia che si affianca al nostro allarme riguarda la
scarsissima azione diplomatica, dissuasiva o di intervento che rasenta
l’inutilità dell’organismo stesso riguarda l’ Organizzazione delle
Nazioni Unite - ONU.
Anche questa nostra tempestiva e grave denuncia è stata al centro di un
intervento del nostro Presidente Mattarella, che con i dovuti toni
consoni al suo ufficio, proprio riferendosi alla funzione del Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha diplomaticamente sollecitato che
esso”...non sia più un olimpo dei Paesi potenti…” Ha detto anche che:
“... pace e sviluppo hanno destini incrociati” e che “ Viviamo in
un’epoca con il maggior numero di conflitti...che divorano enormi
risorse nella corsa agli armamenti sottraendole allo sviluppo”
Parole e riflessioni sagge che ci sentiamo di riprendere e
rilanciare nella loro piena ed assoluta valenza, proprio perché nel
mese scorso e con gli stessi significati, sono state ben presenti nella
nostra parte politica della Relazione di Segreteria che ha accompagnato
gli interventi dei nostri responsabili territoriali.
Ma le nostre considerazioni, sicuramente espresse con minore garbo del
nostro Presidente, restano integre nella triste constatazione sulla
totale inefficienza ed efficacia del più grande e prestigioso
organismo internazionale, che non a caso si denomina anche Assemblea
delle Nazioni.
Sono insignificanti gli interventi diplomatici o di forza che l’ONU
impegna nel risolvere o meglio prevenire, catastrofi umanitarie o
anche piccole e criminali dispute territoriali in paesi ai margini
delle civiltà occidentali, spesso sottomessi alle violente volontà di
piccoli e sanguinari dittatorelli.
Abbiamo voluto riportare queste due notizie pubblicate negli ultimi
giorni e affidarle al nostro sito/giornale Fast Pensionati, per
registrare ed esternare la nostra soddisfazione di saper rappresentare
nelle nostre assisi, anche tematiche apparentemente lontane dalle
nostre quotidianità; oppure esclusive e riservate alle manipolazioni
pro partitiche soprattutto ad ogni avvicinarsi ad una qualche elezione,
amministrativa nazionale o europea.
Il Segretario Nazionale
Diego
Giordano
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INFORMATIVA GIUGNO 2024
Direttivo Fast Confsal
Montesilvano Pescara
03/06 giugno 2024
Abbiamo
partecipato al Direttivo
Nazionale Fast di Montesilvano, che ha svolto non solo il compito
istituzionale
per l’analisi e l’approvazione del Rendiconto Economico annuale, ma
anche una
Conferenza Federativa e la prosecuzione dei Tavoli Tematici già avviati
con
proficui apprezzamenti nel precedente Direttivo, sempre a Montesilvano.
La relazione del
Segretario
Generale Serbassi ha voluto porre in evidenza lo stato attuale dello sviluppo
della nostra Federazione e l’obiettivo, (sembrerebbe scontato!), di
puntare
sulle giovani generazioni che in questi ultimi anni si sono inserite
nel mondo
del lavoro, senza però avere una particolare attrattiva verso l’impegno
sociale
del lavoro e per noi, sindacale.
A nostro parere
l’inversione di
tendenza, ovviamente, non può che venire dal nostro impegno
nella
valorizzazione delle tante innovative risorse che i nostri giovani
posseggono
rispetto alle
passate generazioni che oltretutto non godevano delle meravigliose
tecnologiche digitali divenute oggi indispensabili per qualsiasi
attività.
E
questo lo possiamo e lo dobbiamo perseguire interessandoli e
responsabilizzandoli senza remore, ma con la certezza del giusto
doveroso
sostegno nella formazione e della possibile soddisfazione e
gratificazione per
l’attività svolta.
In tal senso, il
Segretario
Generale ha voluto spaziare ed innovare il campo della contrattazione
inserendo
un piccolo ma significatissimo elemento che riguarderebbe le future e
prossime
tornate contrattuali e cioè: integrare i futuri apporti salariali con
l’incremento di “benefit” aziendali, come ad esempio la concessione di
alloggi,
ove possibile, nei pressi dello stabilimento di lavoro, ed a canone
sociale,
lontano dalla attuale ghigliottina dello speculativo mercato immobiliare, specie nelle grandi città.
Per la verità questo
passaggio non ha
riscosso grandi apprezzamenti visto che solo noi Pensionati lo abbiamo
ripreso
nel nostro intervento, integrandolo con le informazioni dei trascorsi
nostri
anni quando le Ferrovie dello Stato, o la Fiat, l’Esercito, l’Eni
ecc... costruivano
interi quartieri abitativi per i loro dipendenti; che non solo sono
stati degli
importanti integratori salariali e sociali ma hanno anche contribuito
ad un
armonico sviluppo e valorizzazione di grandi aeree residuali divenute
poi
importanti poli residenziali.
Altri spunti
significativi sono
venuti dall’analisi dei positivi riscontri sull’occupazione e sul forte
incremento dei contratti a tempo indeterminato e delle donne, ed il
calo
storico della disoccupazione.
Così come un’ampia
analisi e
ricerca delle soluzioni è stata dedicata alla Sicurezza sul Lavoro che
peraltro
la nostra Federazione ha particolarmente a cuore e che dimostra con
grande
sensibilità organizzando i Convegni Tra.In-S, molto partecipati da
importanti
personalità imprenditoriali e politiche.
Non poteva non esserci
la parte
inerente l’avvio di importanti rinnovi contrattuali quale ad esempio
quello del
Gruppo FS e lo stato di salute ed incremento di alcuni importanti
Sindacati
della FAST.
Che si proiettano in
quello che, a
mio parere, è il vero punto nodale della Conferenza Organizzativa di
Federazione e cioè una diversa e più adeguata funzione della
Federazione.
Nella relazione di
Serbassi vi sono
alcuni interessanti passaggi che sottolineano la necessità di tracciare
un
nuovo progetto sindacale che necessita di “coraggio
nelle scelte organizzative “
prevedendo di “arrivare
al prossimo Congresso 2025 con il maggior numero di Sindacati pronti ad
essere
parte integrante della Federazione”.
Questo, che
apparentemente potrebbe
significarsi come un auspicio, in effetti è il punto nodale della
“rappresentatività “ della nostra federazione nel suo complesso che
peraltro
noi abbiamo ben evidenziato nel dibattito del nostro recente Direttivo
del mese marzo.
Abbiamo infatti
intravisto che la
federazione potrà meglio modularsi e potenziarsi negli assetti
generando una
trasformazione dei rapporti interni fra i Sindacati e la Federazione
con quella
“cessione di sovranità” che ogni sindacato dovrebbe affidare
all’organismo di
vertice della Fast consentendogli così di poter omogeneizzare le linee
operative e dare alla federazione una sua impronta politica.
Succede oggi che, se non
espressamente richiesto, la Segreteria Generale o il suo Segretario
Generale
non siano i deputati alla decisione finale sulle vertenze di comparto o
settore.
La nostra, mia personale
convinzione, resta quella originaria della Federazione Autonoma
“Sindacati”
Trasporti – FAST.
Cioè
un insieme di
Sindacati autonomi nella loro gestione e preposizione
politico/organizzativa,
ma vincolati alla compartecipazione in tutte le decisioni da parte
della
Federazione che ha l’ultima parola anche nella sottoscrizione di
accordi e
contratti.
E questo deve essere
riprodotto fedelmente sui territori con la
valorizzazione “funzionale” della Segreterie Regionali.
Tutto questo noi lo
avevamo ben
rappresentato ed anticipato nella nostra Relazione di Segreteria alla
nostra
Direzione già nel mese di marzo di quest’anno, ma lo abbiamo ancora ben
sottolineato ed esposto nel nostro intervento al recente Direttivo Fast
di
Montesilvano.
Rileggendo proprio il
nostro
pensiero esposto a Palermo e che nella relazione del Segretario
Generale
Serbassi è molto somigliante a quanto da noi espresso, dove dice: “
E’
necessario creare una Federazione che gestisca le stesse competenze sia
a livello
centrale che periferico per evitare confusioni e conflitti dovuti a
reali o
talvolta strumentali incomprensioni”
Ovviamente la
riorganizzazione deve
avvenire attraverso un vero e franco confronto di tutti ed in
particolari
organismi propositivi che elaborino proposte di modificazioni
statutarie
proficue e coinvolgenti, nel solco delle nostre tradizioni di
“sindacati
autonomi” e senza alcun scimiottamento di altre federazioni ormai istituzionalizzate ed eccessivamente
partitocratizzate.
La Conferenza
Organizzativa di
Montesilvano, che ha visto la piacevole presenza di numerosi giovani
futuri
protagonisti, ha sviluppato un percorso qualificante con la
elaborazione del
prossimo percorso sindacale attraverso un apporto tematico su cinque
distinti
gruppi di lavoro.
1° Gruppo, Tavolo di
Lavoro. Temi
salariali e criticità collegate –
2° Gruppo, Tavolo
Rappresentatività
e Relazioni Industriali –
3° e 4° Tavolo, Tutela
del lavoro
Genitoriale, Continuità Lavorativa e Politiche di Sostegno.
5° Tavolo, Previdenza
Pubblica e
Privata.
Il 5° Gruppo di lavoro,
è quello
che più da vicino ci riguarda o, per meglio dire, riguarda le future
schiere di
pensionati che sempre più frequentemente vedono intaccate le loro
pensioni, sia
in valori assoluti che di deprezzamento o ridotto potere di acquisto.
Sappiamo tutti che con
l’avvento
del calcolo della base pensionalizzabile con il solo metodo
contributivo, per
avere una adeguata e sostanziosa pensione è necessario un periodo
contributivo
molto lungo ed una retribuzione abbastanza elevata.
Condizioni non tanto
facili
da percorrere e che il mercato del lavoro oggi offre in misura minima.
Nasce
così per le giovani generazioni l’esigenza, non tanto spontanea, di
costruirsi
una integrazione o addirittura una seconda pensione attraverso le
offerte di
specifici fondi pensionistici e/o forme di investimento a lungo
termine, con
liquidazioni a saldo o di ratei mensili vitalizi.
Questo interessante
argomento ci
invita a studiare e valutare le diverse e variegate formulazioni
offerte da
Assicurazioni o Banche per meglio poter orientare i nostri giovani
colleghi.
Il Segretario Nazionale
Diego Giordano
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Ai Famigliari del nostro
caro amico e Dirigente Sindacale
Giovanni DiTommaso
figli Paolo e Andrea – fratelli Giulio e Mario
Addolorati dalla triste notizia che abbiamo ricevuto, vogliamo
farvi giungere dal profondo
dell’amicizia che per tanti anni ci ha legato ad una stupenda persona
come Giovanni, tutta la nostra
affettuosa partecipazione all’immenso dolore che prematuramente vi ha
colpiti.
L'affetto nei confronti di una persona gentilissima e di grande
spessore come Giovanni, mi ha
impedito per qualche ora di credere che non sarà più con noi.
Eppoi il mio colloquio con il comune e grande amico Aquilino mi ha
riportato alla triste realtà.
Ricordiamo Giovanni così come è sempre stato: con la sua generosità e
la sua fraterna disponibilità nei
confronti di tutti.
Per noi Giovanni è stato costantemente un riferimento di sicura
saggezza e di pronta disponibilità.
Ci mancherà tanto il suo spirito combattivo ed il suo innato equilibrio
etico ed ideale; ma soprattutto, ci
mancherà la sua grande amicizia e la nobiltà d'animo che era parte
fondamentale del suo carattere.
A nome del Sindacato Fast Pensionati, del quale Giovanni era uno
stimato Dirigente, esprimo un grande,
affettuoso e fraterno abbraccio ai famigliari ed agli amici che lo
ricorderanno per sempre.
Il Segretario Nazionale
Diego Giordano
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FAST-Pensionati
Segreteria Regionale
Sicilia
PEREQUAZIONE
Spesso soprattutto negli ultimi tempi, vengono lanciate notizie del tipo “LE PENSIONI
VERRANNO TAGLIATE”. Chi legge il titolo e non va oltre pensa subito al taglio
della sua pensione. E’ solo propaganda usata per creare allarmismo da alcuni
partiti politici e da alcune organizzazioni sindacali.
La
perequazione viene applicata con differenti percentuali secondo degli scaglioni
(attualmente 7) che fanno riferimento alla pensione minima. Per taglio, quindi
si intende, quella percentuale che sta al di sotto del 100% di quelle pensioni
che sono al di sopra di 4 volte la minima.
Bisogna
tenere presente che l’applicazione degli scaglioni è stata inserita dal governo
Conte 2 a seguito di una sentenza della Corte dei Conti, che ha ritenuto
illegittimo il blocco della perequazione fatto dal governo Monti. E’ stata
applicata successivamente dal governo Draghi e quindi dall’attuale governo che
ha portato a 7 gli scaglioni anziché 4.
Non
si capisce perché quei partiti e quei sindacati che oggi manifestano contro
questi tagli, non l’abbiano fatto a loro tempo.
E’ solo per propaganda?
C’è
da dire, che se dal un punto di vista sociale vengono sostenute le pensioni più
basse, dal punto di vista contributivo non è legittimo che le pensioni medio
alte vengano tagliate.
Il
sindacato tutto dovrebbe dare voce a queste pensioni e manifestare chiaramente
la sua posizione nelle sedi preposte.
L’Istat
ha previsto per l’anno 2024 un’inflazione tra 1.6% e 1.5%, pertanto in
considerazione di tali aumenti è stata formulata di lato la seguente tabella
attraverso la quale è possibile sapere l’aumento delle pensioni 2025 calcolando
la percentuale secondo lo scaglione lordo d’appartenenza.
Va
ricordato che gli aumenti vengono retribuiti tra marzo e aprile di ogni anno.
Sempre in questi mesi viene messa a conguaglio, l’eventuale differenza di
perequazione calcolata dall’Agenzia delle Entrate (definizione contabile entro
febbraio) relativa all’anno precedente
AUMENTO PENSIONI
Altra notizia specchietto per le allodole e solita
propaganda.
A “ottobre novembre aumento di pensione”. Il
pensionato guarda il suo cedolino e vede che non c’è stato nessun aumento.
Perché, presto detto. Bisogna leggere tutto l’articolo. La riforma Irpef, che
porta da 4 a 3 gli scaglioni sull’imponibile, non essendo ancora strutturale,
l’aumento è riferito allo stesso mese dell’anno precedente e non in quello in
corso.
Nella
manovra, ancora non definitiva, è in previsione di abbassare la tassazione
Irpef, relativa all’imponibile compreso tra €28000,00 e €50000,00, da 35% a 33%
con un recupero netto del 2%. Inoltre si vorrebbe allargare lo scaglione
intermedio fino a €60000,00. Per determinare, quindi l’ipotetico aumento netto,
basta calcolare il 2% tra la differenza del proprio imponibile e €28000,00.
Anche qui, sicuramente si prevede una manifestazione, da parte di alcuni
partiti politici e alcune organizzazioni sindacali, che tale provvedimento
interesserà solo il ceto medio. Posizione opposta rispetto quella delle
perequazioni.
L’importante sarà comunque manifestare.
ACCONTO IRPEF
Per
maggiore chiarezza si vuole ricordare quando è previsto pagare l’acconto Irpef,
per l’anno successivo alla dichiarazione dei redditi. Questo per non trovarsi
impreparati. In particolare l’acconto Irpef è dovuto se l’onere da pagare è
> €51.65. In due rate se l’acconto è > €257,52. Ovvero il 40% ad agosto - settembre
(pensionati) il 60% a novembre.
ADDIZIONALE REGIONALE / COMUNALE
Le
addizionali Irpef sono presenti nei nostri cedolini in tempi e modi diversi.
Questo a volte crea confusione in quanto ci ritroviamo a percepire un saldo
netto a gennaio e febbraio che è maggiore rispetto gli altri mesi.
La prima cosa che si pensa “prima me li danno e poi me
li tolgono. Bho!”
Ecco perché.
L’acconto
addizionale Regionale/Comunale si paga nella misura del 30% dell’imponibile
dell’anno precedente, in 9 rate a partire da marzo. Appare quindi evidente che
non essedo presente a gennaio e febbraio il saldo netto percepito è maggiore
rispetto gli altri mesi pur non avendo avuto nessun aumento. Si ha solo
l’impressione, ma ciò non deve portarci a pensarlo.
Il
saldo addizionale Regionale/Comunale si paga da gennaio a novembre, quindi per
11 mesi. L’Agenzia delle Entrate avendo di fatto il totale dell’imponibile
dell’anno precedente, ne determina il conguaglio a saldo. L’unico mese in cui
non si pagano le addizionali è dicembre.
SEGRETERIA
REGIONALE FASTPENSIONATI
S I C I L I A
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