Lavoro diritti dignità aggregazione......
Un lungo cammino che non finisce con la pensione






  1.  Informativa gennaio 2024

  2.  La CU 2023 sarà disponibile a patire dal 16 marzo

  3.  L'Agenzia delle Entrate di Salerno non riconosce il regime agevolato

  4. COMUNICATO INCONTRO CON FERSERVIZI

  5. Stralci della RELAZIONE SEGRETERIA NAZIONALE
    Isola delle Femmine – Palermo 18/19/20 Aprile 2024

  6. Informativa Maggio 2024
  7. Informativa Giugno 2024
  8. Lutto per Giovanni Di Tommaso
  9. PEREQUAZIONE 2024

INDICE






sindacato.fastpensionati@gmail.com ; diego.giordano47@libero.it  ; fastpensionati@pec.it

INFORMATIVA GENNAIO 2024
  DIREZIONE NAZIONALE FAST/Confsal del 09 gennaio 2024


La Segreteria Generale Fast, ha convocato la Direzione Nazionale in questi primi

giorni dell’anno, quale primo incontro in presenza dopo quelle già convocate in

precedenza in conferenza telematica a causa delle note restrizioni sanitarie.

La relazione del Segretario Generale Serbassi ha spaziato sulla nostra attività nel

corso del passato anno 2023 che, nonostante le varie problematiche registrate anche

nei rapporti con gli altri sindacati che non vedono di buon occhio lo sviluppo della

nostra Federazione, può essere considerata  di  buon livello e con buoni  risultati

politici ed a volte anche eccellenti. Il riferimento può essere sicuramente riferito

alle nostre proiezioni esterne attraverso convegni tematici molto apprezzati e

partecipati, anche da Ministri in carica. 

Oppure dalla realizzazione di corsi di formazione riservati alle giovani leve sindacali

in vista delle prossime elezioni delle rappresentanze nazionali RSU e RLS.

Dalla competizione sindacale e dai relativi consensi che riceveremo, si evincerà

anche il nostro futuro grado di rappresentanza e rappresentatività.

Ovviamente il richiamo all’impegno di tutti i responsabili sia nazionali, ma in

particolare territoriali, spinge a considerare l’opportunità di avere la Federazione

pronta e strutturata per lo sfruttamento massimo delle sue potenzialità.

In tal senso la relazione ha sottolineato come i tempi non consentano più le

“particolarità sindacali” che un tempo sono stati la nostra forza ed ha ricordato il

grande impegno profuso per realizzare e strutturare la Federazione nella sua attuale

configurazione e le inevitabili difficoltà superate nel passaggio da rappresentanza di

settore a quella di più settori e più sindacati.

Il tutto nel mutato rapporto con gli altri sindacati che si sentono incalzati e non

trascurano nessuna occasione per creare ostacoli alla potenzialità di sviluppo ed

espansione rappresentativa della nostra Federazione.

Ma al di là delle poco leali azioni degli altri, a parere del Segretario Generale

Serbassi, si rende oggi necessaria una innovativa ristrutturazione organizzativa

della Fast.

Perciò questo incontro di inizio anno, vuole essere propedeutico alle proposte che

dovremo elaborare prima e/o nel prossimo ormai vicino Congresso del 2025.

Praticamente la Direzione Nazionale è stata chiamata a dare un fattivo contributo

nella elaborazione della possibile e necessaria ristrutturazione degli organismi

decisionali interni nazionali e territoriali, anche attraverso la creazione di un team

di collaboratori diretti a supporto della Segreteria Generale, che esprimano pareri e

competenze anche sulle vertenze sindacali in corso.

La Federazione potrà così potenziarsi negli assetti e meglio dedicarsi nell’esternare

i successi della propria attività in maniera più tempestiva; attraverso i social, la

stampa e le aziende, che peraltro hanno già dato segni di sostanziale apprezzamento

come ad esempio nei Convegni “Trasportiamo in Sicurezza” o di quello sulla

fattibilità del “Ponte sullo Stretto” svolto recentemente in Tropea.

Appare chiaro e leggibile l’aspirazione della Segreteria Generale e del Segretario

Serbassi, di generare una trasformazione dei rapporti interni fra i settori/sindacati e

la Federazione; con quella “cessione di sovranità” timidamente diffusa in altre

occasioni. In questo incontro il Segretario ha rivolto un pressante impulso al gruppo

dirigente della federazione, per un coraggioso passo in avanti.

Ovviamente questo progetto ci richiama necessariamente ad una diversa e più

articolata partecipazione volta a mantenere la nostra caratteristica sindacale pur

nelle sue necessarie mutazioni e nello sviluppare una appropriata forma di

comunicazione, prima interna ma ancor più significativa, quando rivolta all’esterno

della nostra struttura.

La disposizione che doveva creare un responsabile della comunicazione per ogni

territorio, purtroppo registra un ingiustificato ritardo che di fatto penalizza la

pubblicizzazione e diffusione della notevole attività contrattuale che giorno dopo

giorno e settore per settore, viene concretizzata nei ricorrenti incontri aziendali.

Altro importante contributo è stato richiesto per la realizzazione dei corsi di

professionalizzazione dei nostri RLS per il delicato ruolo che rivestono nei processi

delle lavorazioni in sicurezza.

Nel nostro intervento abbiamo espresso i nostri apprezzamenti per le tematiche

sottoposte al vaglio della Direzione Nazionale, ma ancor più abbiamo espresso

l’apprezzamento per la tempestività delle proposte in vista della preparazione del

Congresso con oltre un anno di tempo utile ad ogni riflessione il più confacente

possibile.

Su come riorganizzare la Fast adeguandola alle nuove forme di attività e di

rappresentanza abbiamo richiamato la formula della cosiddetta “cessione di

sovranità” da parte dei settori ed il rafforzamento della rappresentanza legale al

Segretario Regionale Fast.

In pratica oggi il Segretario Fast territoriale non riveste alcuna forma di

rappresentanza legale che è invece fermamente detenuta dal settore.

Ne consegue che mai potrà realizzarsi una omogenea attività decisionale, anche in forma

gerarchica, se il Segretario di Settore non si sente vincolato alle decisioni collegiali

o di carattere nazionale.

Quindi il nostro primo suggerimento è stato di procedere con meno timidezza sulla

via della omogeneizzazione delle vertenze sul piano operativo, avendo ben chiaro il

ruolo preminente che gli organismi federativi dovrebbero avere rispetto a quello

dello specifico settore. Con un semplice esempio abbiamo illustrato il concetto.

Oggi le aziende inviano le loro convocazioni alla segreteria del Settore e solo se

“invitato” dal Settore il Segretario Territoriale può partecipare ed in ruolo

subalterno; se vogliamo ristrutturare organicamente la Federazione questo percorso

dovrà invece essere inverso. Altro abbiamo espresso sul piano dello sviluppo del

Territorio con un costante e più tempestivo rapporto fra i livelli delle varie strutture

sia di settore che degli organismi decisionali federativi e/o collegiali; non

trascurando mai il rapporto comunicativo con gli associati.

Abbiamo infine sensibilizzato sui possibili prossimi ed importanti temi, che come

sempre, si caratterizzeranno anche in maniera fortemente politica e strumentale e

che inevitabilmente potrebbero divenire terreno di scontro politico; quali ad

esempio quello della compartecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali ed agli

utili e l’applicazione dell’art. 39 della Costituzione sull’organizzazione e veste

giuridica dei Sindacati.

Naturalmente, noi ed il nostro Sindacato, non saremo spettatori del processo di

innovazione della nostra Federazione, ma potremo offrire le nostre esperienze e il

nostro senso di organizzazione dibattendo per tempo le tematiche che deriveranno

negli incontri che saranno necessari, per non dire indispensabili, per giungere al

Congresso del 2025 con certezze e prospettive.



Il Segretario Nazionale
     Diego Giordano  
 



 

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Per contattarci, scrivere all'indirizzo sottostante

sindacato.fastpensionati@gmail.com


La CU 2023 sarà disponibile a patire dal 16 marzo.

Certificazione Unica  I pensionati e le pensionate potranno accedere alla  Certificazione   Unica relativa ai redditi percepiti nel 2022
accedendo al portale INPS oppure utilizzando il servizio Cedolino pensione.
Il documento si può richiedere e scaricare anche da App INPS oppure utilizzando il servizioCedolino pensione.
Il documento si può richiedere e scaricare anche da App INPS Mobile o presso i Patronati.
La Certificazione Unica 2023 si può visualizzare, scaricare e stampare direttamente online, accedendo al sito deII'INPS con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Dal Portale bisogna selezionare il Servizio Certificazione unica 2023 (Cittadino)" per consultare il modello della CU 2023 da utilizzare per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Sempre a partire dal 16 marzo, la documentazione sarà disponibile anche suII'App INPS Mobile da smartphone o tablet per dispositivi Android e Apple i0S.
Per scaricarla sarà sufficiente accedere con le proprie credenziali e scegliere il servizio Certificazione Unica.
I pensionati e le pensionate, inoltre, potranno avvalersi anche di un altro servizio online, cioè quello offerto dal cedolino della pensione.
In alternativa, è possibile richiedere la CU 2023 anche presso CAF, Enti di Patronato o altri professionisti abilitati.




L'Agenzia delle Entrate di Salerno non riconosce il regime agevolato della prima casa se la dichiarazione di successione arriva in ritardo. 

Una anomalia applicata solo dall'Agenzia delle Entrate di Salernoche non ha riscontro normativo. L'intervento dell' U.DI.CON. Regionale Campania.
La dichiarazione di successione arriva in ritardo e l'Agenzia delle Entrate di Salerno disconosce il regime agevolato della prima per l'immobile inserito nell'eredità.
Sono diverse le segnalazioni giunte presso gli uffici dell' U.Di.Con Regione Campania che segnalano questa anomalia applicata, invero, solo dall' Agenzia delle Entrate di Salerno.
I legittimi eredi, si sono visti recapitare un avviso di liquidazione in cui si motiva che L'ufficio, riscontrata la tardiva presentazione della dichiarazione, oltre il termine previsto, ha disconosciuto l' applicazione del regime agevolato Prima Casa.
U.Di.Con ribadisce con forza che tale motivazione illegittima, oltre che infondata sia in fatto che in diritto.
La dichiarazione di successione infatti può essere presentata anche dopo la scadenza del termine di 12 mesi, con la conseguenza SOLO di una specifica sanzione in caso di inadempimento.
Ciò significa che il termine di 12 mesi non prevede una decadenza o disconoscimento del regime agevolato. In sostanza, NON esiste alcuna norma che prevede un nocumento in tal senso per il contribuente in caso di tardiva presentazione della dichiarazione di successione.
U.Di.Con dunque ritiene in alcun modo NON condivisibile e totalmente arbitraria l'interpretazione fatta dall' Agenzia Delle Entrate di Salerno, e chiede di applicare la normativa vigente e annullare tutti gli avvisi di liquidazione che contengono il disconoscimento del regime agevolato della prima casa in base a tale procedura.





Segreterie Nazionali

COMUNICATO INCONTRO CON FERSERVIZI

Si è svolto nella mattinata di ieri il prosieguo dell’incontro del 23 febbraio 2023, tra la società Ferservizi e le Segreterie Nazionali, in via prioritaria per verificare i passi avanti da parte aziendale nell’apertura dei CRC, approfondire la tematica delle criticità in merito ai locali convenzionati ed avere un aggiornamento sull’evoluzione del modello organizzativo e sullo stato di avanzamento delle assunzioni nella struttura “Energy”.

Per quanto riguarda la nuova unità di business, Energy, l’azienda ci ha informato che per 9 posizioni, legate a profili altamente specifici del settore degli impianti del rinnovabile e fotovoltaico, la ricerca di mercato ha prodotto oltre 2500 domande di lavoro.

Rimangono aperti alcuni job posting per ruoli già presenti internamente al Gruppo (es. direttore lavori, amministrazione finanza e controllo, etc.) per un totale di 8 posti di lavoro.

In assenza del responsabile della struttura, e considerando la mancanza di risposte su alcuni quesiti posti da parte delle Segreterie Nazionali su aspetti di organizzazione e di possibili sviluppi della struttura, una specifica riunione è stata fissata per il giorno 20 aprile.

A seguire l’azienda ci ha comunicato che è stata istituita, all’interno di Ferservizi, a far data 01 aprile, la macro struttura denominata “Technology Innovation & Digital Spoke” che avrà il compito di raccogliere le esigenze di miglioramento e di innovazione dei sistemi (prodotti e soluzioni tecnologiche e digitali), anche interfacciandosi con la società FS Technology, presentandoci altresì la nuova responsabile della struttura.

Per quanto attiene la richiesta sindacale di riapertura dei CRC sui territori di tutta la rete di sportelli, la dirigenza ci ha confermato che è stata ripristinata l’apertura al pubblico, senza necessità di appuntamento.

Così come hanno informato che le autocertificazioni sull’uso della CLC da annuali verranno richieste ogni 4 anni. Da parte nostra, valutando positivamente tale iniziativa per venire incontro alle esigenze dei Ferrovieri e degli ex Ferrovieri, abbiamo richiesto un ulteriore sforzo nel valutare l’apertura di ulteriori sportelli laddove la distanza e la difficoltà di raggiungimento dei CRC esistenti sia eccessiva.

Questione su cui Ferservizi ha assicurato fornirà opportuno riscontro.

In merito al tema dei servizi sostitutivi mensa che interessa trasversalmente tutto il personale del Gruppo, con la presenza della responsabile di struttura, che ha riconosciuto il persistere di alcune criticità legate a specifici contesti di mercato ed ai contratti, che si ripercuotono direttamente sulla fruibilità del pasto da parte del personale, l’azienda ha informato che sta monitorando attentamente la situazione, agendo contemporaneamente su più fronti per garantire un’adeguata copertura del servizio ed evitare ripercussioni negative sia nei grandi centri che nelle aree periferiche.

Da parte nostra abbiamo ribadito la necessità di agire celermente, di vigilare costantemente sul rispetto dei contratti (orari/giorni di apertura e chiusura, importo richiesto al/alla dipendente al momento del pagamento, qualità e quantità del pasto fornito) e mettere a conoscenza del personale l’esatta convenzione stipulata con il singolo esercente in tema di pasto spettante (primo + bibita, primo e secondo, etc.).

Altresì è stato sollecitato da parte delle O.S. di avviare un percorso di comunicazione, attraverso avvisi in tempo reale e feedback, anche tramite la rivisitazione degli strumenti esistenti o l’utilizzo di nuove opportunità (ad esempio app digitali), per permettere una più efficace gestione delle criticità e di riflesso una più accurata gestione degli interventi da parte della società stessa.

In conclusione, nonostante qualche nota positiva, abbiamo dovuto rimarcare la necessità di predisporre specifici incontri territoriali al fine di riavviare le relazioni industriali, ferme da troppo tempo, e constatare la mancanza di informazioni sul possibile ulteriore incremento dell’organico nel corso del 2023 rispetto al carico di lavoro esistente ed alla nascita della nuova micro-struttura TID Spoke.

In chiusura abbiamo evidenziato la necessità di approfondire il tema delle valorizzazioni: come Segreterie Nazionali, pur comprendendo la necessità aziendale di evitare il crescente fenomeno delle dimissioni volontarie, ne abbiamo stigmatizzato l’approccio utilizzato.

I passaggi così attuati rischiano di alimentare demotivazione tra dipendenti diplomati che svolgono la medesima professione e sono in possesso delle medesime competenze dei colleghi con laurea magistrale, ed inoltre vi lavorano a stretto contatto.

A tal proposito l’azienda, cogliendo l’invito sindacale, ha confermato che a breve saranno discussi e portati avanti percorsi di crescita e valorizzazioni basate sul merito anche per il personale diplomato, assicurando una maggiore e migliore comunicazione interna.

Da parte nostra, a tutela della dignità di tutto il personale assunto, vigileremo affinché tale affermazione venga rispettata.


Roma, 05 aprile 2023

Le Segreterie Nazionali

   Stralci della RELAZIONE SEGRETERIA NAZIONALE
   Isola delle Femmine – Palermo 18/19/20 Aprile 2024




Il tempo intercorso dalla nostra ultima Direzione Nazionale ha registrato una serie di eventi tanto ravvicinati quanto preoccupanti.
Una disputa territoriale nella progredita Europa, che si pensava potesse essere risolta con le normali, ancorché più intense trattative diplomatiche, si è trasformata in una troppo lunga sanguinosa guerra fra Russia ed Ucraina.
Non è da escludere che il prolungarsi della guerra Russo/Ucraina, (determinato anche se non soprattutto, dal fallimento operativo totale delle organizzazioni mondiali tipo ONU), abbiano allentato qualsiasi forma di deterrenza  ed incoraggiato le milizie arabe per l’apertura di altre ataviche rivendicazioni,  alimentando ed intensificando focolai di vera guerra fra Palestinesi ed Israeliani.
Le vite umane  distrutte nei criminali attacchi alle popolazioni civili, hanno raggiunto numeri agghiaccianti ed i sopravvissuti sono costretti in condizioni di invivibilità disumane imperdonabili ed intollerabili 
Queste guerre molto vicine ai confini dell’Europa, le economie globalizzate, la quasi monopolistica gestione delle risorse energetiche, inevitabilmente producono effetti sugli equilibri geopolitici nati con  la seconda guerra mondiale e che di fatto  hanno determinato  un nuovo assetto politico internazionale.
In pratica, una concordata spartizione mondiale delle rispettive areee di influenza politica.
Il cosiddetto Trattato di Yalta, fra Roosevelt, Churchill e Stalin del febbraio 1945, fra le grandi potenze dell’epoca, vincitrici della seconda guerra mondiale guerra.
Ad esse si vogliono aggiungere oggi, altre potenze che godono di ingenti risorse energetiche ed economiche come ad esempio la Cina;  che non sempre hanno interesse alla pacifica interazione, ma hanno scelto di aggirare l’assetto precostituito attraverso la conquista dei mercati occidentali o progrediti, con la politica del basso prezzo grazie allo sfruttamento  degli immensi giacimenti di materie prime abbinato al basso costo della mano d’opera; oppure dell’India che  dispone di ragguardevoli risorse naturali e offensive disponibilità sui mercati finanziari, ancora solo in parte affermate ed associate sovente, a punte di ricerca scientifica di eccellenza.
Ciò significa che gli interessi geopolitici delle grandi nazioni del  pianeta non sempre trovano accordi di grande respiro nei vari G7 o G20 e vi sono intere nazioni ancora fuori dalla partecipazione inclusiva e democratica dei propri abitanti nelle decisioni.
Una indegna sequenza di soprusi e violenze contro i propri connazionali, che sono proprie dei regimi e/o dittature, che negano anche i più elementari diritti civili ed opprimono qualsiasi dissenso con metodi criminali.
Assistiamo al radicamento di oligarchie nei paesi comunisti come la Russia o il passaggio dei poteri da padre in figlio, al pari di una tradizionale ma non dichiarata monarchia come in Korea, oppure all’ermetico potere delle famiglie regnanti dell’Arabia e ancora le dittature religiose komeiniste o Isis...
Il potere decisionale saldamente detenuto da pochi soggetti monarchico/dittatoriali in vaste aree dei continenti, è alla base della mancata pacificazione cui le popolazioni aspirano, proprio perché le decisioni sono imposte e subite con la forza.
Questa dominazione genera di continuo diffuse ed a volte sconosciute guerre locali, che annullano ogni sistema per democratiche, libere e popolari decisioni; negano ogni forma di compartecipazione;

violano la diffusione dei diritti civili; privano il popolo dal  godimento delle ricchezze territoriali;
emarginano le genti in una perenne povertà ed indigenza, sperperano miliardi di dollari in acquisto di
armi togliendoli allo sviluppo ed al progresso sociale e generando infime e miserevoli condizioni di vita che sono oggi la causa primaria, del preoccupante ed incontrollato fenomeno della migrazione di massa.
Le nostre manifestazioni ed i nostri richiami vanno ai governi di questa fallimentare Europa politica, che colpevolmente ancora non si è data una identità di riferimento ed un proprio esercito di difesa, stenta ad essere una comunità internazionale influente, forte e determinata; persino la Turchia ha avuto più ruolo della Unione Europea nella breve tregua fra Hamas ed Israele.
Nella importantissima politica estera sono sempre i singoli stati, con proprie singole iniziative che si rapportano con le altre Nazioni e non sempre con risultati soddisfacenti e durevoli.
Paghiamo un altissimo prezzo politico ed economico per il mantenimento di organismi comunitari sconsideratamente lontani dalle necessità sostanziali dei cittadini europei e ben lontana da quell’Europa dei Popoli che i Padri Fondatori, cito Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Gaetano Martino avevano sognato
E questo basta ed avanza per dire che sì dobbiamo restare nell’Europa Comunitaria, ma che dobbiamo cambiarla profondamente nei suoi assetti politici e burocratici.
Ci siamo permessi questa parziale ed incompleta introduzione della nostra relazione, con considerazioni di carattere ampiamente generalistiche e riassuntive della situazione internazionale che apparentemente paiono lontani dalle problematiche a noi più vicine, ma lo abbiamo volutamente fatto perché ci aiuta a navigare nelle riflessioni su provvedimenti e decisioni che ci riguardano come singoli cittadini e come categoria di questa Nazione Italia, civilmente progredita.
Che è  capace di fronteggiare, proficuamente ed efficacemente anche delicatissimi periodi  di crisi internazionali pur nel doveroso rispetto di pregressi accordi dello scacchiere politico mondiale;   che molte volte sono sfavorevoli e penalizzanti, ma che comunque si inquadrano nel generale codice dei rapporti diplomatici mondiali, che organismi internazionali come ad esempio il G7 o G20  e l’Assemblea delle Nazioni, hanno concordato e che rinnovano periodicamente.
Questa constatazione ci aiuta a capire quali e quanti riflessi dei tanti provvedimenti governativi che ci riguardano direttamente e che spesso critichiamo, nascono in gran parte all’interno di un complesso regime economico monetario, con altissime concentrazioni speculative;  vedi ad esempio la determinazione del costo del Gas o l’invenzione di sofisticati strumenti finanziari avulsi dai sistemi produttivi industriali, come lo Spread.
Le nostre ataviche responsabilità politiche, peraltro tutte interne, si aggiungono a responsabilità di carattere transnazionale che sommano decisioni comunitarie spesso penalizzanti quanto inutili (vedi sanzioni alla Russia tranquillamente aggirate), a catastrofiche previsioni di sopravvivenza climatica suggerite dai potentati economici o da interessate società multinazionali monopolistiche che assoldano e finanziano  scienziati e laboratori di  ricerca per dare sostegno scientifico alle loro lucrose e speculative attività economiche.
Spesso sostenute con miliardarie campagne di sensibilizzazione a sostegno delle loro teorie marcatamente presuntuose o peggio, ideologiche!
Un classico esempio è quello che, nato come un nobile programma per la salvaguardia del pianeta, lanciato da genuini movimenti giovanili in tutta Europa intorno agli anni sessanta, sono stati trasformati prima in partiti politici, generalmente para comunisti o comunque di sinistra, ( “...i verdi quando maturano diventano rossi…” diceva Andreotti)  per finire poi nella sfera decisionale delle multinazionali industriali.
Le stesse, che dopo aver inquinato e invaso il modo di plastiche e veleni, influenzano e finanziano oggi
il movimento ecologista per arraffare i tanti miliardi che le Nazioni più progredite destinano al
disinquinamento e risanamento.
In nome della cosiddetta Transizione Ecologica, registriamo deliberazioni UE assunte con superbia ed arroganza e che rischiano di decimare innumerevoli aziende famigliari in comparti di grandi tradizioni e qualità come l’Agricoltura e la Pesca, che con il Turismo sono il nerbo sostanziale del nostro Prodotto Interno Lordo e tutto a vantaggio di grandi concentrazioni finanziarie multinazionali.
Gli esempi che possiamo fare senza essere dei grandi analisti economici e senza farci coinvolgere in posizioni politico/partitiche precostituite, sono semplici, riscontrabili e disarmanti per il loro totale spregio delle esigenze produttive ed occupazionali.
Siamo costretti a sosttantoituire la nostra auto nel volgere di qualche anno passando all’auto elettrica, con costi superiori ai 40mila euro, a rifare le nostre abitazioni con costi mediamente superiori ai 40/50/60mila euro, in un mondo di lavoratori basso/salariati e Pensionati, che a fatica raggiungono il fine mese e sono già tartassati da bollette indecenti che arricchiscono i profitti speculativi dei monopolisti dell’energia;  vedi i  miliardi di utili dei fornitori di gas o gli extra-profitti Eni, Enel ecc..., oppure gli oltre 28 miliardi di extra utili delle banche, ed altri ancora, che sulla dichiarata  crisi energetica hanno costruito gigantesche fortune finanziarie.
Da qualche settimana, la sinistra pseudo ambientalista che governa l’Europa  ha votato, rapidamente temendo la scadenza di mandato, la cosiddetta Direttiva Green che impone la riqualificazione degli immobili (le nostre case) per incrementare il risparmio energetico e che equivale ad una nuova tassa media di oltre 60mila euro ad abitazione.
L’insostenibile spesa straordinaria,  che soltanto i ricchi ed i grandi immobiliaristi potranno sostenere, comporterà un conseguente intollerabile deprezzamento dell’immobile previsto nel circa 40% del suo attuale valore, per chi non si adeguerà alla perfida direttiva europea.
La stangata per noi contribuenti, inflittaci fra gli altri anche con l’entusiastico voto anche di nostri parlamentari europei, graverà sensibilmente sui già taglieggiati e supertassati redditi famigliari in maniera presumibilmente insostenibile; cui saremo costretti a fare fronte riducendo le spese per le nostre esigenze primarie quali ad esempio la salute.
Ma quale perversa distorsione mentale trascina questi rappresentanti politici pronti a beffare gli elettori con dichiarazioni ruffiane nelle loro frequenti partecipazioni ai salotti televisivi? 
Dopo gli ingannevoli messaggi di attenzione ai bisogni ed al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, si cimentano in concreto con vendicative aggressioni dagli scranni parlamentari, con proposte, voti e delibere sempre per nuove tasse, tanto superflue ed inique quanto odiose, punitive e  demagogiche.
Quali “Rappresentanti del Popolo” o semplicemente Rappresentanti di noi Elettori, possono pensare di infliggerci insostenibili spese dettate dalle loro confutabili convinzioni ideologiche, senza pagare il prezzo del voto contro o dell’astensione?
Ricorderete una nostra forte presa di posizione contro la “Tassa Patrimoniale”, dove con una sollecitazione inviata a tutte le forze politiche e di Governo facemmo notare gli effetti gravosi soprattutto per i piccoli proprietari o Pensionati .
Scrivemmo allora che proporre una ennesima dannosissima tassa sulla casa era ed è nociva e lontana dai bisogni degli italiani  e che andrebbe  a colpire, in primis, il “patrimonio edilizio” dei lavoratori dipendenti, piccoli esercenti, artigiani ma soprattutto di quelli che sono l’anello debole della catena cioè i Pensionati che hanno risparmiato una vita per avere almeno la certezza dell’alloggio.
Una nuova tassa, ancor più odiosa se mascherata da Riforma del Catasto come ignobilmente vorrebbe qualche forza politica sempre pronta ad inasprire le nostre condizioni di vita.
La recente Direttiva UE è un vero attacco al piccolo patrimonio della casa che dobbiamo respingere con nostre azioni e forme di sensibilizzazione per creare manifestazioni di dissenso verso quelle formazioni politiche che ancora volessero perseguire la linea dell’aumento di povertà anche con folli decisioni ideologiche.
D’altronde, vogliono costringerci a limitare le coltivazioni invadendo e devastando le nostre campagne con estensioni illimitate di inguardabili pannelli solari (ambientalisti dove siete?);  da collocare persino nel calmo mare delle baie dove oggi si allevano cozze, vongole, altri frutti di mare o l’itticoltura.
L’aggressione avviene con illusorie proposte o progetti di finto progresso e nuove opportunità di benessere per la comunità;  spesso presentate da fantomatiche e truffaldine imprese, con capitale irrisorio e rappresentanti legali prestanome;  a capo di inattendibili quanto fantomatiche società multinazionali speculative, solitamente combinate nel sistema chiamato “scatole cinesi”.
Dopo la protesta dei Trattori, altre dovrebbero seguirne per sostituire la burocrazia politica e la protervia dirigenziale, insediata e radicata negli Organismi decisionali del Unione Europea.
Ed è innegabile che è in questo contesto la nostra Nazione si è trovata ad  affrontare la più grande crisi dopo la seconda guerra mondiale, con una ridottissima disponibilità economica (legge Finanziaria), gravata dalle tante inflazioni speculative internazionali, falciata da un Debito Pubblico accumulato in decenni e devastato da improvvide decisioni di recenti Governi, a partire dai  disgraziati sprechi nella gestione della Pandemia da Covid; dal discutibile, maldestro e disastroso Reddito di Cittadinanza e dell’altrettanto screanzato scambio del Super Bonus 110% di cui neppure i più qualificati analisti economici riescono a quantificarne l’effettivo volume.   Oggi dicono sia intorno ai 200 miliardi e più.
Decreti, tutti controversi, che peseranno per centinaia di miliardi e per almeno dieci anni, sulla finanza pubblica e che già oggi  riducono tantissimo l’impegno economico da riservare a progetti di  sostegno per le famiglie e la natalità, oppure limitano e marginalizzano le attività sociali, o tolgono risorse per soggetti svantaggiati o in crisi.
Nonostante tutto, come categoria dei Pensionati abbiamo finalmente registrato alcuni positivi provvedimenti legislativi che in parte hanno compensato la perdita del potere di acquisto delle pensioni che le crisi internazionali, la mala gestione e l’inflazione hanno tanto condizionato.
Ad inizio anno alle nostre pensioni è stata applicata la perequazione con il ricalcolo delle aliquote ma con gli scaglioni in vigore che sono stati poi ricalcolati come da legge finanziaria 2023, in questi mesi, (qualche regolarizzazione è ancora in corso) l’accorpamento delle aliquote Irpef decisa a dicembre 2023 dal Governo Meloni con la Finanziaria, ha poi comportato una defiscalizzazione che di fatto si è tradotto in un aumento mensile di qualche decina di euro della nostra pensione.
La regolarizzazione è avvenuta nei mesi di febbraio e marzo 2024 ed oggi possiamo dire che si è consolidato un recupero salariale di circa 80/90 euro mese sulla la media delle nostre pensioni.
Certo, qualche inarrestabile discepolo del bicchiere mezzo vuoto, non mancherà di ricordarci che : “...ci vorrebbe ben altro! ”, ma pensiamo che la nostra onestà intellettuale può tranquillamente trasferire un pensiero positivo di apprezzamento, senza temere i veleni dei perenni insoddisfatti.
Faticosamente qualche positivo risultato ci induce a tifare per la rinascita della nazione, dopo che la pandemia covid ha frenato ed in parte arrestato per un troppo lungo periodo, le nostre produzioni, soprattutto destinate all’export, sanzioni alla Russia comprese.
Negli scorsi Direttivi Nazionali della FAST abbiamo contribuito a sviluppare interessanti spunti
organizzativi e di politica sindacale, di economia salariale, della sicurezza sul lavoro e della futura previdenza, sui quali  la nostra Federazione è impegnata.
Come in altre manifestazioni, come Sindacato Pensionati non abbiamo disatteso il nostro doveroso utile contributo.
Fast Pensionati per esempio ha contribuito fattivamente con propria analisi ed esperienza, sull’argomento del così nominato “salario minimo” che oggi viene artificialmente e strumentalmente agitato per meschine rivincite elettorali.
E’ chiaramente intuibile che un così importante argomento non può essere sacrificato in questo approssimato riassunto  e neppure abbiamo potuto addentrarci nel merito della proposta che è ben elaborata ed argomentata  nelle varie sfaccettature e nei vari aspetti giuridico/normativi che avrà sviluppi anche di carattere legislativo.
Noi Pensionati abbiamo perciò dato il nostro contributo di esperienza e fornito qualche spunto di riflessione tipo la funzione giuridica futura del CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) visto che sempre più viene interessato a fornire supporti di carattere giuridico sulla contrattazione fra le parti e sulle relative competenze di carattere legislativo.
In sostanza abbiamo messo in luce il “ruolo” che si vorrà dare ad un organismo che noi abbiamo spesso irriguardosamente definito come “ un cimitero di elefanti”  o  “politici fuori corso”  e che invece vediamo, in questi ultimi tempi, sempre più interessato nei processi della contrattazione.
A nostro parere, qualora il CNEL dovesse essere ancor più coinvolto nella “contrattazione” dovrà acquisire nuove e più caratteristiche prerogative;  dovrà intanto essere un organismo indipendente ed assolutamente super-partes, con ben definite funzioni e che  dovranno essere inequivocabilmente imposte regole che evitino di svilire il potere contrattuale del Sindacato;  i pareri o giudizi non dovranno assolutamente sconcertare contrattazioni o accordi definiti o in corso di confronto fra le parti datoriali e sindacali.
Sul cosiddetto salario minimo abbiamo anche considerato il falso approccio che si vuole infliggere, mascherandolo maldestramente e vilmente come nuova attenzione verso i bassi salari; che spesso gli stessi sindacati della facile protesta piazzaiola hanno indecorosamente firmato, prima e quando, già protestavano il salario minimo nelle piazze, e che nulla hanno fatto per modificarli durante gli ultimi 12 anni di governo “amico”.
Il problema del basso salario è parente stretto del precariato e della quasi inesistente vigilanza sul rispetto dei contratti e/o degli accordi. Perciò abbiamo indicato che la nostra proposta sia rafforzata proprio nell’incremento e funzionalità degli organismi di vigilanza,  peraltro già operanti ma scarsamente incisivi.
Anche sull’attuale spregiudicato uso strumentale del diritto di sciopero non possiamo non ricordare le azioni che il sindacato del Lando nazionale in particolare, ha attivato contro gli scioperi di noi autonomi fino a creare la famigerata legge 146,  che ci ricattava ed escludeva dalla contrattazione collettiva di lavoro. 
Non possiamo dimenticare e ricordiamo, la sguaiata arroganza politica vestita da sindacato, della triplice (Sfi/Cgil- Saufi/Cisl- Siuf/Uil), ed abbiamo il dovere di trasmettere  ai nostri giovani colleghi, quello che nelle sedi dell’allora  sindacato ferrovieri (Sfi/Cgil in particolare) avveniva  in occasione dei nostri sacrosanti scioperi;   con volgare sfrontatezza la “triplice” si sostituiva all’Azienda Ferrovie dello Stato ed organizzava in proprio le sale operative per far fallire lo sciopero degli “autonomi fascisti”. 
Con queste meschine manifestazioni hanno macchiato il nobile patrimonio delle tante, ed a volte sanguinose, lotte operaie; perciò sul diritto di sciopero e sulla democrazia rappresentativa non accetteremo mai lezione da un  Lando la Qualunque.
Purtroppo però ci tocca assistere alle surreali pretese del Lando la Qualunque Cgil, che vorrebbe lui scrivere la più importante legge, quella finanziaria o quella sul Premierato, alimentando un surreale sconforto nazionale e facendosi accompagnare in piazza da migliaia di Pensionati (notate le riprese televisive quanti anziani!) 
E veniamo ora ad altre nostre attenzioni di casa  che ci è parso di recepire dalla relazione all’ultimo Direttivo Fast dal Segretario Generale ad inizio anno.
Serbassi ha spaziato sulle attività della Federazione nello scorso 2023 che nonostante le varie problematiche registrate anche nei rapporti con gli altri sindacati che non vedono di buon occhio lo sviluppo della nostra Federazione, possono essere considerate di buon livello, con buoni risultati politici ed a volte anche eccellenti. Il riferimento può essere sicuramente riferito alle nostre proiezioni esterne attraverso convegni tematici molto apprezzati e partecipati, anche da Ministri in carica.
Oppure dalla realizzazione di corsi di formazione riservati alle giovani leve sindacali in vista delle prossime elezioni delle rappresentanze nazionali RSU e RLS.
Dalla competizione sindacale e dai relativi consensi che riceveremo, si evincerà anche il nostro futuro grado di rappresentanza e rappresentatività.
Ovviamente il richiamo all’impegno di tutti i responsabili sia nazionali, ma in particolare territoriali, spinge a considerare l’opportunità di avere la Federazione pronta e strutturata per lo sfruttamento massimo delle sue potenzialità.
In tal senso la relazione ha sottolineato come i tempi non consentano più le “particolarità sindacali” che un tempo sono stati la nostra forza ed ha ricordato il grande impegno profuso per realizzare e strutturare la Federazione nella sua attuale configurazione e le inevitabili difficoltà superate nel passaggio da rappresentanza di settore a quella di più settori e più sindacati.
Ma al di là delle poco leali azioni dei sindacati politicamente contigui a partiti, a parere del Segretario Generale Serbassi, si rende oggi necessaria una innovativa ristrutturazione organizzativa della Fast.
Perciò questo incontro di inizio anno, è stato indicativamente propedeutico alle proposte che dovremo elaborare prima e/o nel prossimo ormai vicino Congresso del 2025.
Praticamente la Direzione Nazionale è stata chiamata a dare un fattivo contributo nella elaborazione della possibile e necessaria ristrutturazione degli organismi decisionali interni nazionali e territoriali, che ci auguriamo si possa realizzare attraverso la creazione di un team di collaboratori diretti a supporto della Segreteria Generale, che esprimano pareri e competenze anche sulle vertenze sindacali in corso. 
Speriamo insomma di non trovarci di fronte a zibaldoni già predigeriti e di difficile od impossibile modificazione.
La Federazione potrà così meglio modularsi e potenziarsi negli assetti e meglio dedicarsi nell’esternare i successi della propria attività in maniera più tempestiva; attraverso i social, la stampa e le aziende;  che peraltro hanno già dato segni di sostanziale apprezzamento come ad esempio nei Convegni Trasportiamo in Sicurezza o di quello sulla fattibilità del Ponte sullo Stretto svolto in Tropea.
L’aspirazione della Segreteria Generale e del Segretario Serbassi, intenderebbe generare una trasformazione dei rapporti interni fra i settori/sindacati e la Federazione con quella “cessione di sovranità” timidamente diffusa in altre occasioni.
Ovviamente questo progetto ci richiama necessariamente ad una diversa e più articolata partecipazione volta a mantenere la originaria caratteristica di ogni Sindacato.
Pur considerando che il settore Pensionati non ha alcuna sovranità da poter cedere, è comunque apprezzabile la tempestività delle proposte in vista della celebrazione del Congresso  nel 2025 con oltre un anno di tempo.
Quello che invece vorremmo timidamente suggerire di anticipare è l’attribuzione al Segretario/Segreteria Fast Regionale, della funzione di partecipazione alla contrattazione per tutti i settori dato che attualmente in pratica la Segreteria Fast non ha potere di intervento nelle contrattazioni di Settore.
Ne consegue che mai potrà realizzarsi una omogenea attività decisionale, anche in forma gerarchica, se il Segretario di Settore non si sente vincolato alle decisioni collegiali o di carattere nazionale.
Citiamo ad esempio che le aziende inviano le loro convocazioni alla Segreteria del Settore e solo se “invitato” dal Settore il Segretario Regionale Fast può partecipare ed  in ruolo subalterno.
In questo contesto di rimodulazione federativa, è normale che si richiami anche il nostro essere Sindacato all’interno della Fast in presenza di altra analoga formazione concorrente, che non  ha trovato soluzione neppure nell’incontro del settembre 2023 del nostro Gruppo di Lavoro con la Segreteria Generale Fast e Unilavoratori……..
…...Mentre invece abbiamo cercato un più diretto rapporto con i nostri Delegati Regionali raggiunti da una nostra nota sia informativa che di sollecito.
Li abbiamo informati infatti sulla disposizione INPS in vigore dal primo giorno di questo anno che informerà personalmente ogni nuovo iscritto, della propria adesione ad un Sindacato.
Il provvedimento è nato a seguito delle tante denunce pervenute all’INPS di pensionati che mai avevano rilasciato delega ai sindacati.
Ma come ben sappiamo, altre organizzazioni iscrivono automaticamente chiunque gli si rivolga e per qualsiasi e semplice operazione o richiesta, sia ai CAF che ai Patronati.  
Su queste tematiche sarà più esaustivo il nostro Segretario Amministrativo Mario Sole che relazionerà inoltre sul nostro Rendiconto Economico, che anche per questo anno è in buona salute e che sarà parte del nostro dibattito per la sua approvazione.
Vi ringrazio per la cortese attenzione ed auguro a tutti noi un buon lavoro sindacale ed una buona partecipazione a questo evento.            


                                                                                                 Per la Segreteria Nazionale
                                                                                                             Diego Giordano
                                                                                                                                                        



  A salvaguardia della nostra Agricoltura
 
Riforma ONU sempre più necessaria

Due notizie di questi giorni ci confortano sul buono che abbiamo coltivato nei nostri lavori nell’ultima Direzione Nazionale in Palermo e ci forniscono il buon segnale che noi Pensionati proprio non siamo (e mai saremo) dei rottamati esclusi dal processo e dalla partecipazione allo sviluppo della nostra Nazione e  neppure emarginati dal contesto sociale, politico e decisionale e ben seguiamo gli avvenimenti cercando di convogliare allarmi, suggerimenti e prospettive per chi ha il gravoso compito di decidere.
La prima buona notizia riguarda la decisione del Governo Meloni che ha tempestivamente varato un DL di sostegno all’Agricoltura, che ha di fatto bloccato la installazione selvaggia di pannelli fotovoltaici nei campi agricoli.
Ricorderete che questo argomento era un passaggio importante della nostra relazione ai lavori della Direzione, che ha voluto sottolineare come le “gretine” scelte ideologiche, confuse nelle mascherature in nome della salvaguardia del pianeta, abbiano formato indefinite concentrazioni economiche multinazionali, che in realtà  mirano agli alti profitti della transizione ecologica, senza curarsi della devastazione di interi territori, mari o prestigiose baie marine.
Il provvedimento del Governo Meloni pone fine alla folle Legge Draghi del 2021 che riprendeva un indirizzo voluto dal discusso Ministro UE Frans Timmermans, che consentiva anche ai privati (leggasi grandi concentrazioni economiche speculative) di poter espropriare terreni agricoli anche intensamente produttivi, depredando gli agricoltori e le loro aziende famigliari spesso centenarie.
L’incentivazione per l’incremento di energia naturale dal sole potrà ancora progredire su tetti industriali, opifici, stalle ecc… ed altre aree non sfruttabili come agricole, tipo i grandi spazi di sicurezza in prossimità delle grandi arterie di circolazione stradali o ferroviarie.
L’altra notizia che si affianca al nostro allarme riguarda la scarsissima azione diplomatica, dissuasiva o di intervento che rasenta l’inutilità dell’organismo stesso riguarda l’ Organizzazione delle Nazioni Unite - ONU.
Anche questa nostra tempestiva e grave denuncia è stata al centro di un intervento del nostro Presidente Mattarella, che con i dovuti toni consoni al suo ufficio, proprio riferendosi alla funzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha diplomaticamente sollecitato che esso”...non sia più un olimpo dei Paesi potenti…” Ha detto anche che: “... pace e sviluppo hanno destini incrociati” e che “ Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti...che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti sottraendole allo sviluppo”
Parole e riflessioni sagge che  ci sentiamo di riprendere e rilanciare nella loro piena ed assoluta valenza, proprio perché nel mese scorso e con gli stessi significati, sono state ben presenti nella nostra parte politica della Relazione di Segreteria che ha accompagnato gli interventi dei nostri responsabili territoriali.
Ma le nostre considerazioni, sicuramente espresse con minore garbo del nostro Presidente, restano integre nella triste constatazione sulla totale inefficienza ed efficacia  del più grande e prestigioso organismo internazionale, che non a caso si denomina anche Assemblea delle Nazioni.
Sono insignificanti gli interventi diplomatici o di forza che l’ONU impegna nel  risolvere o meglio prevenire, catastrofi umanitarie o anche piccole e criminali dispute territoriali in paesi ai margini delle civiltà occidentali, spesso sottomessi alle violente volontà di piccoli e sanguinari dittatorelli.
Abbiamo voluto riportare queste due notizie pubblicate negli ultimi giorni e affidarle al nostro sito/giornale Fast Pensionati, per registrare ed esternare la nostra soddisfazione di saper rappresentare nelle nostre assisi, anche tematiche apparentemente lontane dalle nostre quotidianità; oppure esclusive e riservate alle manipolazioni pro partitiche soprattutto ad ogni avvicinarsi ad una qualche elezione, amministrativa nazionale o europea. 


                                                                                                       Il Segretario Nazionale
                                                                                                              Diego Giordano            
                                                                                                                                                    


 


INFORMATIVA GIUGNO  2024

                                                        Direttivo Fast Confsal Montesilvano Pescara
                                                              03/06 giugno 2024

Abbiamo partecipato al Direttivo Nazionale Fast di Montesilvano, che ha svolto non solo il compito istituzionale per l’analisi e l’approvazione del Rendiconto Economico annuale, ma anche una Conferenza Federativa e la prosecuzione dei Tavoli Tematici già avviati con proficui apprezzamenti nel precedente Direttivo, sempre a Montesilvano.

La relazione del Segretario Generale Serbassi ha voluto porre in evidenza lo stato attuale dello sviluppo della nostra Federazione e l’obiettivo, (sembrerebbe scontato!), di puntare sulle giovani generazioni che in questi ultimi anni si sono inserite nel mondo del lavoro, senza però avere una particolare attrattiva verso l’impegno sociale del lavoro e per noi, sindacale.

A nostro parere l’inversione di tendenza, ovviamente, non può che venire dal nostro impegno
nella valorizzazione delle tante innovative risorse che i nostri giovani posseggono rispetto alle
passate generazioni che oltretutto non godevano delle meravigliose tecnologiche digitali divenute oggi indispensabili per qualsiasi attività.

E questo lo possiamo e lo dobbiamo perseguire interessandoli e responsabilizzandoli senza remore, ma con la certezza del giusto doveroso sostegno nella formazione e della possibile soddisfazione e gratificazione per l’attività svolta.

In tal senso, il Segretario Generale ha voluto spaziare ed innovare il campo della contrattazione inserendo un piccolo ma significatissimo elemento che riguarderebbe le future e prossime tornate contrattuali e cioè: integrare i futuri apporti salariali con l’incremento di “benefit” aziendali, come ad esempio la concessione di alloggi, ove possibile, nei pressi dello stabilimento di lavoro, ed a canone sociale, lontano dalla attuale ghigliottina dello speculativo mercato  immobiliare, specie nelle grandi città. 

Per la verità questo passaggio non ha riscosso grandi apprezzamenti visto che solo noi Pensionati lo abbiamo ripreso nel nostro intervento, integrandolo con le informazioni dei trascorsi nostri anni quando le Ferrovie dello Stato, o la Fiat, l’Esercito, l’Eni ecc... costruivano interi quartieri abitativi per i loro dipendenti; che non solo sono stati degli importanti integratori salariali e sociali ma hanno anche contribuito ad un armonico sviluppo e valorizzazione di grandi aeree residuali divenute poi importanti poli residenziali.

Altri spunti significativi sono venuti dall’analisi dei positivi riscontri sull’occupazione e sul forte incremento dei contratti a tempo indeterminato e delle donne, ed il calo storico della disoccupazione.

Così come un’ampia analisi e ricerca delle soluzioni è stata dedicata alla Sicurezza sul Lavoro che peraltro la nostra Federazione ha particolarmente a cuore e che dimostra con grande sensibilità organizzando i Convegni Tra.In-S, molto partecipati da importanti personalità imprenditoriali e politiche.

Non poteva non esserci la parte inerente l’avvio di importanti rinnovi contrattuali quale ad esempio quello del Gruppo FS e lo stato di salute ed incremento di alcuni importanti Sindacati della FAST.

Che si proiettano in quello che, a mio parere, è il vero punto nodale della Conferenza Organizzativa di Federazione e cioè una diversa e più adeguata funzione della Federazione.

Nella relazione di Serbassi vi sono alcuni interessanti passaggi che sottolineano la necessità di tracciare un nuovo progetto sindacale che necessita di  “coraggio nelle scelte organizzative “ prevedendo di “arrivare al prossimo Congresso 2025 con il maggior numero di Sindacati pronti ad essere parte integrante della Federazione”.

Questo, che apparentemente potrebbe significarsi come un auspicio, in effetti è il punto nodale della “rappresentatività “ della nostra federazione nel suo complesso che peraltro noi abbiamo ben evidenziato nel dibattito del nostro recente Direttivo del mese  marzo.

Abbiamo infatti intravisto che la federazione potrà meglio modularsi e potenziarsi negli assetti generando una trasformazione dei rapporti interni fra i Sindacati e la Federazione con quella “cessione di sovranità” che ogni sindacato dovrebbe affidare all’organismo di vertice della Fast consentendogli così di poter omogeneizzare le linee operative e dare alla federazione una sua impronta politica.

Succede oggi che, se non espressamente richiesto, la Segreteria Generale o il suo Segretario Generale non siano i deputati alla decisione finale sulle vertenze di comparto o settore.

La nostra, mia personale convinzione, resta quella originaria della Federazione Autonoma “Sindacati” Trasporti – FAST. 

Cioè un insieme di Sindacati autonomi nella loro gestione e preposizione politico/organizzativa, ma vincolati alla compartecipazione in tutte le decisioni da parte della Federazione che ha l’ultima parola anche nella sottoscrizione di accordi e contratti.

E questo deve essere riprodotto fedelmente sui territori con la valorizzazione “funzionale” della Segreterie Regionali.

Tutto questo noi lo avevamo ben rappresentato ed anticipato nella nostra Relazione di Segreteria alla nostra Direzione già nel mese di marzo di quest’anno, ma lo abbiamo ancora ben sottolineato ed esposto nel nostro intervento al recente Direttivo Fast di Montesilvano.

Rileggendo proprio il nostro pensiero esposto a Palermo e che nella relazione del Segretario Generale Serbassi è molto somigliante a quanto da noi espresso, dove dice: “ E’ necessario creare una Federazione che gestisca le stesse competenze sia a livello centrale che periferico per evitare confusioni e conflitti dovuti a reali o talvolta strumentali incomprensioni”

Ovviamente la riorganizzazione deve avvenire attraverso un vero e franco confronto di tutti ed in particolari organismi propositivi che elaborino proposte di modificazioni statutarie proficue e coinvolgenti, nel solco delle nostre tradizioni di “sindacati autonomi” e senza alcun scimiottamento di altre federazioni  ormai istituzionalizzate ed eccessivamente partitocratizzate.

La Conferenza Organizzativa di Montesilvano, che ha visto la piacevole presenza di numerosi giovani futuri protagonisti, ha sviluppato un percorso qualificante con la elaborazione del prossimo percorso sindacale attraverso un apporto tematico su cinque distinti gruppi di lavoro.

1° Gruppo, Tavolo di Lavoro. Temi salariali e criticità collegate –

2° Gruppo, Tavolo Rappresentatività e Relazioni Industriali –

3° e 4° Tavolo, Tutela del lavoro Genitoriale, Continuità Lavorativa e Politiche di Sostegno.

5° Tavolo, Previdenza Pubblica e Privata.

Il 5° Gruppo di lavoro, è quello che più da vicino ci riguarda o, per meglio dire, riguarda le future schiere di pensionati che sempre più frequentemente vedono intaccate le loro pensioni, sia in valori assoluti che di deprezzamento o ridotto potere di acquisto.

Sappiamo tutti che con l’avvento del calcolo della base pensionalizzabile con il solo metodo contributivo, per avere una adeguata e sostanziosa pensione è necessario un periodo contributivo molto lungo ed una retribuzione abbastanza elevata.

Condizioni non tanto facili da percorrere e che il mercato del lavoro oggi offre in misura minima.

Nasce così per le giovani generazioni l’esigenza, non tanto spontanea, di costruirsi una integrazione o addirittura una seconda pensione attraverso le offerte di specifici fondi pensionistici e/o forme di investimento a lungo termine, con liquidazioni a saldo o di ratei mensili vitalizi.

Questo interessante argomento ci invita a studiare e valutare le diverse e variegate formulazioni offerte da Assicurazioni o Banche per meglio poter orientare i nostri giovani colleghi.

Il Segretario Nazionale

Diego Giordano


                      



                          




 Ai Famigliari del nostro caro amico e Dirigente Sindacale
                                 Giovanni DiTommaso
                     figli Paolo e Andrea – fratelli Giulio e Mario

                                                                           

Addolorati  dalla triste notizia che abbiamo ricevuto, vogliamo farvi giungere dal profondo
dell’amicizia che per tanti anni ci ha legato ad una stupenda persona come Giovanni, tutta la nostra
affettuosa partecipazione all’immenso dolore che prematuramente vi ha colpiti.
L'affetto nei confronti di una persona gentilissima e di grande spessore come Giovanni, mi ha
impedito per qualche ora di credere che non sarà più con noi.
Eppoi il mio colloquio con il comune e grande amico Aquilino mi ha riportato alla triste realtà.
Ricordiamo Giovanni così come è sempre stato: con la sua generosità e la sua fraterna disponibilità nei
confronti di tutti.
Per noi Giovanni è stato costantemente un riferimento di sicura saggezza e di pronta disponibilità.
Ci mancherà tanto il suo spirito combattivo ed il suo innato equilibrio etico ed ideale; ma soprattutto, ci
mancherà la sua grande amicizia e la nobiltà d'animo che era parte fondamentale del suo carattere.
 A nome del Sindacato Fast Pensionati, del quale Giovanni era uno stimato Dirigente, esprimo un grande,
affettuoso e fraterno abbraccio ai famigliari ed agli amici che lo ricorderanno per sempre.



   Il Segretario Nazionale
    Diego Giordano


                                                                                                               
                                                                                      
                                  


FAST-Pensionati Segreteria Regionale Sicilia


 

 

 

PEREQUAZIONE

 

Spesso soprattutto negli ultimi tempi, vengono lanciate notizie del tipo “LE PENSIONI VERRANNO TAGLIATE”. Chi legge il titolo e non va oltre pensa subito al taglio della sua pensione. E’ solo propaganda usata per creare allarmismo da alcuni partiti politici e da alcune organizzazioni  sindacali.

La perequazione viene applicata con differenti percentuali secondo degli scaglioni (attualmente 7) che fanno riferimento alla pensione minima. Per taglio, quindi si intende, quella percentuale che sta al di sotto del 100% di quelle pensioni che sono al di sopra di 4 volte la minima.

Bisogna tenere presente che l’applicazione degli scaglioni è stata inserita dal governo Conte 2 a seguito di una sentenza della Corte dei Conti, che ha ritenuto illegittimo il blocco della perequazione fatto dal governo Monti. E’ stata applicata successivamente dal governo Draghi e quindi dall’attuale governo che ha portato a 7 gli scaglioni anziché 4.

Non si capisce perché quei partiti e quei sindacati che oggi manifestano contro questi tagli, non l’abbiano fatto a loro tempo.

E’ solo per propaganda?

 

                                                                                                                                                                                            C’è da dire, che se dal un punto di vista sociale vengono sostenute le pensioni più basse, dal punto di vista contributivo non è legittimo che le pensioni medio alte vengano tagliate.
Il sindacato tutto dovrebbe dare voce a queste pensioni e manifestare chiaramente la sua posizione nelle sedi preposte.
L’Istat ha previsto per l’anno 2024 un’inflazione tra 1.6% e 1.5%, pertanto in considerazione di tali aumenti è stata formulata di lato la seguente tabella attraverso la quale è possibile sapere l’aumento delle pensioni 2025 calcolando la percentuale secondo lo scaglione lordo d’appartenenza.
Va ricordato che gli aumenti vengono retribuiti tra marzo e aprile di ogni anno. Sempre in questi mesi viene messa a conguaglio, l’eventuale differenza di perequazione calcolata dall’Agenzia delle Entrate (definizione contabile entro febbraio) relativa all’anno precedente

 

AUMENTO PENSIONI

Altra notizia specchietto per le allodole e solita propaganda.

 A “ottobre novembre aumento di pensione”. Il pensionato guarda il suo cedolino e vede che non c’è stato nessun aumento. Perché, presto detto. Bisogna leggere tutto l’articolo. La riforma Irpef, che porta da 4 a 3 gli scaglioni sull’imponibile, non essendo ancora strutturale, l’aumento è riferito allo stesso mese dell’anno precedente e non in quello in corso.

Nella manovra, ancora non definitiva, è in previsione di abbassare la tassazione Irpef, relativa all’imponibile compreso tra €28000,00 e €50000,00, da 35% a 33% con un recupero netto del 2%. Inoltre si vorrebbe allargare lo scaglione intermedio fino a €60000,00. Per determinare, quindi l’ipotetico aumento netto, basta calcolare il 2% tra la differenza del proprio imponibile e €28000,00. Anche qui, sicuramente si prevede una manifestazione, da parte di alcuni partiti politici e alcune organizzazioni sindacali, che tale provvedimento interesserà solo il ceto medio. Posizione opposta rispetto quella delle perequazioni.                                      

                                              

L’importante sarà comunque manifestare.

 ACCONTO IRPEF

 Per maggiore chiarezza si vuole ricordare quando è previsto pagare l’acconto Irpef, per l’anno successivo alla dichiarazione dei redditi. Questo per non trovarsi impreparati. In particolare l’acconto Irpef è dovuto se l’onere da pagare è > €51.65. In due rate se l’acconto è > €257,52.    Ovvero il 40% ad agosto - settembre (pensionati) il 60% a novembre.

 
ADDIZIONALE REGIONALE / COMUNALE

 

Le addizionali Irpef sono presenti nei nostri cedolini in tempi e modi diversi. Questo a volte crea confusione in quanto ci ritroviamo a percepire un saldo netto a gennaio e febbraio che è maggiore rispetto gli altri mesi.

La prima cosa che si pensa “prima me li danno e poi me li tolgono. Bho!”

Ecco perché.

 

L’acconto addizionale Regionale/Comunale si paga nella misura del 30% dell’imponibile dell’anno precedente, in 9 rate a partire da marzo. Appare quindi evidente che non essedo presente a gennaio e febbraio il saldo netto percepito è maggiore rispetto gli altri mesi pur non avendo avuto nessun aumento. Si ha solo l’impressione, ma ciò non deve portarci a pensarlo.

Il saldo addizionale Regionale/Comunale si paga da gennaio a novembre, quindi per 11 mesi. L’Agenzia delle Entrate avendo di fatto il totale dell’imponibile dell’anno precedente, ne determina il conguaglio a saldo. L’unico mese in cui non si pagano le addizionali è dicembre.

 

                                                                       
SEGRETERIA REGIONALE FASTPENSIONATI

                                                                                                                S I C I L I A 

     

 



                                                                                                                                                                                          








    


 

 

 

 

 

 

 



 
PensionatiFast  - Segreteria Nazionale - Corso dei Mille 155 - 90123 Palermo Tel. 0916172223  - email  sindacato.fastpensionati@gmail.com