Si sono conclusi oggi 18 dicembre i lavori dei Direttivi Nazionali congiunti Fast ed SLM .
Per quanto ci riguarda, forniamo la informazione sulla trasformazione/innovazione/riorganizzazione della Federazione così come è stata rappresentata e documentata dal Segretario Generale Serbassi.
Possiamo subito confermare che il lavoro di analisi e valutazioni che sono state alla base del proficuo e puntuale dibattito nella nostra recente Direzione di Palermo, hanno trovato conferma nella relazione e proposta illustrata dal Segretario Generale Serbassi.
Le nostre non proprio astratte considerazioni in Direzione, derivate da alcuni accenni estratti da due precedenti relazioni della Segreteria Generale Fast, ma non suffragate da alcuna precedente informativa o consultazione da parte federativa, hanno trovato ragione in queste due giornate in Montesilvano.
Abbiamo ascoltato le varie opinioni e convinzioni dei Segretari Nazionali dei Sindacati che formano la Federazione, e degli altri componenti la Direzione, che hanno tutti sottolineato che il processo di trasformazione ed innovazione necessita di un serio e strutturato percorso operativo.
La presentazione della piattaforma della trasformazione vorrebbe essere un “cambio di passo” della nostra rappresentanza sindacale per essere più adeguata alle ricorrenti trasformazioni del modo di rapportarsi con le controparti datoriali.
Perciò il progetto è stato definito come una “evoluzione necessaria” che dia inizio ad un confronto interno per l’avvio di un percorso organizzativo che, pensiamo noi, ha l’ambizione di ripensare il ruolo del nostro sindacato nella complessità del comparto trasporti, tanto importante come asse di sostegno alle attività produttive ed occupazionali del nostro Paese.
Noi pensiamo quindi che sia superfluo domandarsi perché cambiare. Il cambio di passo organizzativo che viene proposto, diviene come una chiara demarcazione fra il passato sindacale, molto impegnato nella costruzione della neonata federazione ed il futuro prossimo di nuove sfide, nel contesto di una veloce mutazione del mondo del lavoro.
In sostanza, le nostre intuizioni avute dalla attenta lettura delle precedenti relazioni del Segretario Generale nei due precedenti Direttivi sempre in Montesilvano e che sono state al centro del nostro dibattito di Direzione del 20/22 in Palermo, sono state tutte ampiamente confermate e racchiuse nella Deliberazione a conclusione del proficuo dibattito in Direzione.
Ricordo, che sia la nostra Relazione che la Deliberazione sono state personalmente consegnate dal sottoscritto Segretario Nazionale, al Segretario Serbassi il 29 novembre u.s in occasione di un incontro in Reggio Calabria.
Ci eravamo interrogati, ed abbiamo dibattuto, su “quanta e quale” sovranità avrebbero potuto o dovuto cedere i singoli Sindacati agli organismi, centrali e periferici, per dare forza alla Federazione.
Nella rappresentazione (anche grafica) illustrata dal Segretario Generale, vediamo invece un progetto che a mio parere va oltre e cioè, si manifesta una volontà di trasformazione dei Sindacati in Dipartimenti.
Per conseguenza, “quanta e quale” sovranità i singoli Sindacati dovrebbero cedere agli organismi federativi, diviene una opzione molto ma molto marginale.
La nostra impressione trasformatasi in convinzione dopo l’ampio esame della proposta Serbassi, non poteva trascurare di fare le dovute osservazione, seppure in maniera molto costruttiva.
E nell’intervento di Fast Pensionati, il sottoscritto si è spinto a sottolineare i passaggi più rilevanti del possibile nuovo corso, rilevando tale concezione, fino ad immaginare una nuovo acronimo: dall’attuale Fast, Federazione di “Sindacati” in Federazione di “Dipartimenti” quindi: Federazione Automa Dipartimenti Comparti Trasporto o qualcosa di simile.
Comprensibilmente il Segretario si aspetta di incontrare qualche resistenza naturale, che annota come : “paura dell’ignoto” o “difesa dello status quo” ma anche “l’incertezza sul proprio ruolo”; e questo è riferito alla trasformazione della attuale figura del Segretario di un Sindacato di cui è rappresentante legale e titolare della contrattazione contrattuale, in Responsabile del Dipartimento, subordinato alla decisione finale della federazione; ma che ovviamente avrà la naturale partecipazione attiva nella trattazione con tutte le prerogative del settore, contribuendo, a parere dei proponenti, a dare forza alla Federazione come soggetto non solo rappresentativo ma di guida contrattuale.
Per la verità il vostro Segretario non ha avuto grosse difficoltà a prendere atto di quella che il Segretario Generale Serbassi presenta come una “Evoluzione Necessaria”, dato che avevamo ampiamente delineato i possibili scenari nella nostra recente Direzione di Palermo e che abbiamo racchiuso nella sintesi del dibattito con la Deliberazione Finale. E’ stato quindi semplice riscontrare la nostra Deliberazione per poter dare un apporto sostanziale, competente e di leale collaborazione al progetto federativo.
Ho aggiunto e suggerito che nel percorso di trasformazione sia necessario avere più confronti e qualche convegno tematico dove la discussione è più franca e libera da condizionamenti o votazioni.
E poi, con una mozione, ho proposto che il Presidente Giovanni Luciano fosse nominato Coordinatore del Gruppo che ha il compito di riscrivere il nuovo statuto, dal quale discende poi la vera operatività dei nuovi organismi sia nazionali che territoriali.
Con mozione del Segretario Serbassi si è dato anche forma operativa al Gruppo per lo Statuto e poi, con altra mozione ancora, si è proceduto per la proposta di nomina di tredici componenti tale Gruppo, o Commissione o altro nominativo che verrà dato.
Letti i tredici nominativi Componenti il Gruppo, che racchiudeva in se TUTTI i Segretari Nazionali più qualche altro e prima della votazione, il sottoscritto esprimeva una doverosa quanto giustificata OSSERVAZIONE, non avendo sentito la nomina di alcun rappresentante il Sindacato Fast Pensionati.
Il Segretario Serbassi, forse colto di sorpresa tanto era evidente la sua angustia, precipitosamente mi faceva notare che ben due erano i rappresentanti dei Pensionati: Salvatore Genovese e Ivan Pasquini; il primo Segretario Fast Sicilia, il secondo Responsabile Relazioni Istituzionali, componente di Segreteria Generale. Incidentalmente pensionati per fatto naturale.
Con garbo, ma con infinita e repressa costernazione penso di aver fatto giungere la mia profonda desolazione al maldestro scivolone del Segretario Generale Serbassi che, di fatto, escludeva il nostro Sindacato da ogni partecipazione.
Il tutto veniva prontamente recuperato dal Presidente Luciano che proponeva l’integrazione di altro rappresentante in nome nostro.
Senza alcuna polemica o il minimo accenno di risentimento, ed al fine di evitare qualsiasi strascico di passate esperienze, è stato naturalmente proposto il Segretario Nazionale viste le altre presenze; ma è stato richiesto il nome specifico, quindi, Diego Giordano.
L’episodio di per sé, seppure con tanta buona volontà e perdonanza infinita, abbinate a tantissimo ecumenico e cristiano sentimento, avrebbe potuto anche essere digerito o fintamente ignorato.
Ma è chiaro che esso ha rappresentato plasticamente l’intima e sintomatica convinzione del nostro Segretario Generale, a conferma della scarsa considerazione che ha del nostro Sindacato, del nostro essere organismo propositivo, e della fiera rappresentazione dei nostri ruoli sempre espressi con trasparente lealtà. Ma anche con sostanziosi contributi economici straordinari.
E’ doveroso anche trasmettervi il tentativo di ricerca di un tempestivo chiarimento a giustificazione del suo scivolone da parte di Serbassi, ma è giusto confessarvi che in quel momento, non ero nelle opportune condizioni di serenità e pertanto il gesto del Segretario Serbassi, non poteva trovare in me nessuna comprensione tanto macroscopico pensavo fosse stato lo sgarbo arrecato al nostro Sindacato.
Certo svolgerò col massimo impegno il mio compito in seno al Gruppo modifica Statuto, che sarà puntualmente posto all’attenzione della nostra Direzione e penso anche che sia necessario nel contempo esplorare ogni possibile alternativa ad eventuali imposizioni o decisioni non gradite.
Sinceramente fido molto nelle ripetute affermazioni del Segretario Generale che nella sua relazione afferma che: ….”la resistenza al cambiamento non va combattuta ma compresa”…“ il nostro approccio non sarà mai quello di imporre”…” ogni decisione sarà accompagnata da momenti di confronto…” e pertanto è giusto affiancare con fiducia e lealtà il processo, fermo restando la salvaguardia delle prerogative specifiche del nostro Sindacato che non è un semplice codice Inps ne tanto-meno un bancomat.